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Il lunario inattuale

Da Foscasensi @foscasensi

Il lunario inattualeDopo Frate Indovino, Il Sesto Caio Baccelli, Il Bignami, Il Borzacchini e il Devoto-Oli, arriva Il Trasciatti. E’ un calendario, un almanacco, un inventario di cose vecchie e inutili, un ricettacolo di scarti, di cose e libri dimenticati, di autori che non si leggono più o che non si sono mai letti. Ma è anche una specie di condominio dove sono stati invitati alcuni amici ad abitare, l’uno accanto all’altro, ma in completa indipendenza.

Fosca ha riempito il suo sacco della domenica di calze bucate, pezzi di sapone, spazzole e profumi. Ha preso quattro autobus si è fermata dove finivano le linee, è giunta chissà come in bicicletta, al calar del sole. Dentro la stanza, o forse erano più stanze, non c’era niente. Possibile, un condominio vuoto? Eppure il fumo bianco, il fumo fioccoso e aromatico della pipa è chiaro indizio della presenza umana. Si affaccia sul boudoir, con le stampe di Dealcroix, i cioccolatini sul tavolo e le tende rosso acido. In realtà è un gatto blu che sta fumando, senza distinzione e senza originalità, e c’è odore di carta vecchia e qualcuno che incespica sul ballatoio. Fosca finalmente può gettare la sacca sul parquet. Fuori la notte brucia l’olio dei ginepri e qualcosa di lieve nei sassi, che dà la sensazione della luna piena o di qualche altra attesa. Il gatto ha rinunciato a leggere i giornali e ripassa cruciverba o esercizi di etimologia. Fosca siede al pianoforte e ricorda qualcosa, probabilmente il chiaro sentimento di essere a casa.

(nel condominio del Trasciatti ci sono anche gli scritti di Fosca. Per chi volesse fare una capatina…)


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