La nuca e’ il luogo dell’attesa, inerme d’occhi concentra sensibilità che non si protendono. Attende due dita che scostino i capelli, una carezza che scateni la sua nudità sensuale, un bacio sfiorato e sussurrante. La nuca attende e si snoda tra istinto e ragione, è superficie piana che racchiude.Dovessi mettere nel corpo casa al tempo, la collocherei nella nuca, luogo del possibile, dell’attenzione, dell’incontro, del preannuncio che può evolvere o posticipare, mai indifferente. Inerme, essa, si pone oltre ogni offesa, si alza nell’orgoglio, si piega con la colpa, attende. E se ciò, che spesso e’ chiamato amore, s’ accorge dell’attesa, capirà anche ch’essa è porta del cuore.
La nuca promette e mantiene, merita attenzione piena, non ha fretta e non ama un distratto passare, in lei c’è confidenza ed accettazione profonda, ricordarlo è uno scoprire -e scoprirsi- oltre la fretta del conoscere. Oltre la presunzione del conoscere.
p.s. il primo movimento del concerto n.2 di Rachmaninov, rappresenta bene le sequenze di un tocco amorevole sulla nuca, provate a chiudere gli occhi e ascoltate.
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