Magazine Diario personale
Dopo le lunghe ferie ho ripreso ad arricchire il mio blog UT UNUM SINT con delle storielle non avendo argomenti importanti da sottoporre alla vostra attenzione. Ma a volte certe storielle fanno riflettere per cui la morale che da esse scaturisce il più delle volte serve nella vita di tutti i giorni. Dopo "Il fiore galeotto" oggi vi racconto "Il lupo ignorante" una storiella letta sul calendario di Frate Indovino che mi sembra si adatti alla situazione politica internazionale di questi ultimi giorni Una mattina un pastorello conduceva al pascolo cento pecore.Dalla boscaglia saltò fuori un grosso lupo il quale,digrignando i denti intimò: "O mi dai una pecora per colazione o faccio una strage e sbrano anche te!" . Il pastorello per nulla impressionato e per prendere tempo, rispose:"Va bene: ti darò una pecora ma voglio indicartela io. Prendi la sessantesima del gruppo cominciando dall'ultima". Il lupo confessò: "Non so contare" e il ragazzo " Allora prendi quella nera che sta là dietro quel cespuglio, a sinistra". Il lupo andò ma dietro al cespuglio c'era un grosso mastino che lo affrontò riportando la meglio. Agli ululati dei cani il pastorello accorse e vedendo il lupo ferito disteso per terra, gli disse: "Hai visto cosa vuol dire non saper far di conto? Se fossi andato a scuola da piccolo, questa disavventura non ti sarebbe capitata". Frattanto, in mezzo al gregge, una pecora nera, la sessantesima contando dall'ultima, borbottava per conto suo: "E' proprio una fortuna che certe bestie, a questo mondo, non siano andate a scuola e non sappiano contare".Morale della favola: Non sempre mostrare i denti significa essere il più forte (leggi Putin e la sua Russia) ma quasi sempre, per salvaguardare la pace (la pecorella), è una fortuna non saper contare le forze in campo (leggi Nazioni Occidentali).