Mi piace pensare che sia così. Il M5S è l’anno zero della politica e di conseguenza della società. Abbiamo parlato spesso delle imperfezioni del Movimento, dovute all’inesperienza e a certa mancanza di una vera organizzazione. D’altra parte chi si aspettava una macchina perfetta è un ingenuo, un sognatore, uno che crede alla bacchetta magica, e chi critica aspramente approfittando di questa impreparazione, vedi i vari giornalisti di regime alla Zucconi o alla Gad Lerner – tanto per fare solo due nomi – è perfino inutile dire che lo fanno in malafede.
La gente giusta (quella che si è svegliata dal torpore in cui era stata mantenuta per decine d’anni, quella che ha capito che la crisi morale ed economica della società è dovuta all’ingordigia di quei signori che nominiamo per curare gli interessi del popolo – pagandoli eccessivamente, tanto da permettere loro una vita da nababbi – e che una volta lì, nelle poltrone, pensano che non ci sia più un motivo valido per lavorare per il popolo e quindi continuano a lavorare esclusivamente per mantenere il privilegio che gli è stato concesso, l’eccessivo privilegio) ha capito che invece il Movimento è da plaudire per gli sforzi che fa e per l’esempio che dà.
Infatti la gente giusta ha capito che l’avvento del M5S può davvero rappresentare la svolta da dare alle società. Una società indirizzata verso il rispetto dell’essere umano, il rispetto del lavoratore, il rispetto del pensionato, e anche del disoccupato… Una società che, per quanto mi riguarda, dovrebbe rivalutare l’importanza del denaro, dargli solo la giusta considerazione per evitare disparità eccessive causate dall’ingordigia. Una società che capisca che chiunque debba poter vivere dignitosamente e quindi dare a tutti la possibilità di farlo, cominciando dalle retribuzioni minime che non devono essere al di sotto dei € 1500 e le retribuzioni massime che non devono superare i €1800, perché con € 300 di differenza si può essere signori, ma lo si può essere lo stesso anche senza quei € 300. Tutto il resto.. stipendi, retribuzioni, guadagni superiori sono uno schiaffo ai poveri, sono uno schiaffo a Dio.
Questo vorrei. Per questo io voglio considerare il Movimento Cinque Stelle l’anno zero, l’anno da cui potranno nascere nuove proposte, nuove prospettive, anche da parte di altra gente di buona volontà, in una gara – questa volta – basata sull’equità sociale, e non sulla forsennata disparità che è all’origine del degrado del mondo e dell’uomo.
IL CRONISTA