(L’articolo si può ascoltare su Youtube).
L’altra sera in una delle tante trasmissioni televisive che si occupano di denigrare sistematicamente il M5S, comprese quelle che ospitano sistematicamente tipi alla Mastrangeli (che in un partito tradizionale non sarebbe mai apparso in Tv checché ne dicano gli sputtanatori di professione, o al massimo lo tratterebbero come uno Scilipoti) è comparso anche, stranamente, uno che commentava il dopo voto in un modo serio, finalmente. Credo fosse un filosofo. Diceva che in realtà le elezioni avvengono in due atti: Il momento del voto e il dopo voto. Il dopo voto se mal gestito diventa una sconfitta. Infatti portava l’esempio del Pdl che è uscito dalle elezioni politiche con quasi sette milioni di elettori in meno e che, nonstante l’oggettiva batosta, si è comportato come un partito che avesse vinto l’elezioni facendolo credere anche ai cittadini. Gli unici che hanno davvero compreso la batosta elettorale del Pdl sono quei settemilioni di cittadini che non l’hanno più votato. Gestendo la cosa in questo modo, Berlusconi, sta anche facendo in modo di influenzare le intenzioni di voto degli Italiani che, boccaloni come sono, lo premiano perché hanno bisogno di illusionisti e prestidigitatori piuttosto che di bravi politici. Non così la gestione del dopo voto (questo voto) dei 5 stelle che viene gestito come una sconfitta nonostante le dichiarazioni ottimistiche di Grillo.
La spiegazione, per me che non sono un politologo, ma un comune cittadino, è che il fenomeno 5 stelle è stato un fenomeno, e come tale pretendevamo che continuasse nella sua natura di fenomeno, ma così non è stato pur non avendo perso le elezioni perché unico, pare, ad avere guadagnato molti voti al contrario di Pd e Pdl che nel confronto con altre elezioni confrontabili per tipologia hanno ancora una volta perso milioni di elettori. Ma i fenomeni non devono solo vincere, ma devono stravincere, ed è giusto che sia così, altrimenti vengono relegati nel ruolo di “ordinaria amministrazione”.
Questa è la paura di molti che hanno dato fiducia al M5S: che il movimento smetta di essere fenomeno e diventi qualcosa di ordinaria amministrazione, come pare cominci ad essere. La spinta fenomenale originaria sembra rientrata, e la cosa delude molti, pur capendo le difficoltà dei “gestori” del movimento, che non si possono improvvisare di punto in bianco degli ottimi organizzatori
Ma ricordiamoci che il M5S non si è inventato niente, ma ha solo provato a raccogliere ed organizzare lo scontento di moltissimi Italiani, e questi Italiani hanno comunque bisogno di una valvola di sfogo, insomma qualcuno che faccia davvero i loro interessi in maniera seria, convinta e possibilmente non programmando il tutto in tempi da prima repubblica, ma in tempi più rapidi. L’unica soluzione che io vedo e prevedo per soddisfare, quindi, il popolo che non appartiene per scelta e per moralità ad alcuna casta, nè alle sottocaste dei servi della casta, è una frangia di persone che operi clandestinamente dando forti segnali di rifiuto alle politiche che vedono le classi meno abbienti trattate come servi da sfamare più o meno, a seconda della quantità di grano che ritengono di mettere nel granaio, soddisfatti i loro privilegi e i loro vizi da regnanti irresponsabili.
Non è un auspicio, solo una previsione.
IL CRONISTA
Il M5S forse non basta più
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