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Maria Beata Elena Boschi: "Siamo interessati a vedere le proposte dei 5 Stelle, ma sulla legge elettorale si parte dall'Italicum e ogni modifica dovrà essere approvata da Forza Italia". Cioè da Berlusconi. Niente di nuovo sotto il sole, ormai lo hanno capito perfino i Sorgi: Renzi vuole fare le riforme con un pregiudicato interdetto dai pubblici uffici e costretto ai lavori socialmente utili, il leader di un partito fondato nel 1994 con l'aiuto di Marcello Dell'Ultri, novello ex-latitante condannato in via definitiva il 9 maggio scorso per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa. "Esiste un accordo", prosegue la Boschi, "fra le forze di maggioranza e FI ed eventuali modifiche saranno prese in considerazione solo se ci sarà condivisione con chi ha già contribuito a questo percorso". La "forza" di maggioranza, nello specifico, sarebbe quel consesso di viole del pensiero che è il Nuovo Centrodestra: il percorso di condivisione sarà verosimilmente discusso durante le ore d'aria a San Vittore e sarà ratificato dagli esponenti ancora a piede libero, Ancellino Alfano e Beatrice Lorenzin. I due certamente non si lasceranno influenzare dal debito di riconoscenza nei confronti di Matteo da Rignano che continua a lasciarli giocare a "facciamo finta che siamo ministri". Quelli del M5S arrivano tardi, si sono bullati per oltre un anno, in parlamento fanno sistematicamente arrabbiare Lady Boldrini, salgono sui tetti, rompono i coglioni con la legalità e le richieste di arresto per i Genovese. Ma soprattutto hanno tutti la fedina penale immacolata: mica pretenderanno di riformare la Costituzione con una simile credenziale, caspita. Cominciassero anche loro a delinquere allora potrebbero presentarsi come interlocutori referenziati, ma occorre tempo: non ci si improvvisa mascalzoni in una settimana, occorre un serio tirocinio. E il tempo manca, il treno del cambiamento ormai è in marcia e, come sostiene sempre la Boschi, "è impensabile dopo mesi di lavoro ricominciare da capo, non sarebbe serio sia nei confronti dei parlamentari che nei confronti dei cittadini che hanno scelto un modello e lo hanno confermato con il voto di maggio". E' una questione di serietà, insomma: non si può tradire la fiducia di quei deputati e senatori che occupano il loro scranno in virtù di una legge elettorale dichiarata incostituzionale. Per non parlare degli elettori italiani che, convinti di votare per le elezioni europee, hanno scelto a loro insaputa di sostenere il novantellum. Va bene prenderli sistematicamente per il culo ma perdinci, facciamolo da persone serie.