Il Mcdogate: venite come siete?
Da qualche giorno a questa parte il web, da Twitter a tantissimi blog, si è scagliato in maniera violenta contro la famosa catena americana di fast food MacDonald.
La pagina Facebook di MacDonald’s France è cosparsa di insulti nei confronti dell’azienda e l’ira degli internauti sembra non volersi placare.
Tutto è cominciato da un articolo redatto dal canadese Steve Mann, e pubblicato sul suo blog, per denunciare i maltrattamenti che ha subito a opera degli impiegati del Macdonald situato sugli Champs Elysées.
Il fattaccio è avvenuto il 1 luglio 2012 quando Mann si trovava in vacanza a Parigi con la moglie e i figli venuti appositamente per imparare la lingua francese.
Passeggiando lungo il viale alberato più famoso del mondo, la famigliola in vacanza ha avuto l’infelice idea di pranzare da Mcdonald prima di continuare la visita della città.
Steve Mann, affetto da molti anni da deficienza visiva, indossa dei particolarissimi occhiali, chiamati Eye Tap, fissati direttamente sul suo cranio in maniera permanente.
Lo stesso Mann è l’ideatore di questa invenzione che permette alle persone affette da deficit visivo di recuperare una buona visione e di convivere con il proprio handicap.
E’ proprio questo modello di occhiali che ha ispirato Google per la realizzazione dei Google Glass.
L’apparecchio che permette di migliorare le capacità visive di chi lo indossa può sollevare parecchi dubbi per il suo aspetto insolito e per questo motivo il professore canadese viaggia sempre con un certificato medico che giustifica e spiega l’utilizzo dell’Eye Tap.
Nel corso della sua visita a Parigi, Mann ha sempre portato i suoi occhiali (che utilizza da ben 13 anni) durante la visita di musei, monumenti e altri luoghi sorvegliati senza mai avere nessun tipo di problema o doversi giustificare per il loro utilizzo.
Fino a quando non ha avuto voglia di mangiare un Big Mac a due passi dall’arco di trionfo…
Il pranzo di Mann e della sua famiglia al MacDonald sugli Champs Elysées si è ben presto trasformato in un dramma.
McDonald a Parigi
Ecco come sono andati i fatti.
Mentre il turista canadese sta facendo la fila, un impiegato del fast food lo interroga riguardo ai suoi occhiali che somigliano tanto a una macchina fotografica.
Mann mantiene la calma, spiega la funzione degli occhiali e fornisce il documento medico che ne attesta la necessità. Si tratta della prima volta che qualcuno gli chiede di giustificarsi per l’apparecchio che indossa.
L’impiegato lascia passare la famigliola canadese, che ordina e si siede per mangiare, e inizia a confabulare con alcuni suoi colleghi.
A questo punto avviene l’impensabile.
Un altro impiegato del MacDonald si avvicina a Steve Mann e tenta di levargli gli occhiali che restano saldamente attaccati al suo cranio.
Lo sventurato turista mantiene il sangue freddo e mostra per la seconda volta il certificato medico all’impiegato che, dopo aver dato un’occhiata veloce, lo strappa in mille pezzi e allontana malamente Steve dal ristorante (se così lo si può chiamare).
Umiliati e offesi, Mann e la sua famiglia si allontano dal MacDonald non riuscendo a spiegarsi la violenta reazione degli impiegati.
Gli occhiali tecnologici di Steve sono stati danneggiati dal personale del McDonald ma hanno potuto registrare vari scatti per identificare gli autori di questa vile aggressione.
L’Eye Pad, infatti, oltre a migliorare la qualità delle immagini è anche in grado di registrarle.
Steve ha contattato la polizia, l’ambasciata e ha cercato di comunicare con la direzione del McDonald ma i suoi appelli non hanno avuto risposta.
L’Eye Tap di Steve Mann
Sembra non essere la prima volta che il personale di MacDonald reagisce in maniera aggressiva verso i clienti che tentano di fotografare l’interno del fast food.
Il personale della famosa catena americana lavora sicuramente sotto forte stress e in un ambiente surriscaldato dalla vicinanza della cucina ma ciò non giustifica minimamente la violenza perpetrata verso un cliente.
Si tratta di un fatto gravissimo che ha scatenato l’ira del web e dei bloggers, scesi immediatamente in campo a difesa del turista canadese.
Ciò che ha maggiormente infuriato l’opinione pubblica è stato il silenzio della catena americana che si è limitata a dire che “la direzione prende molto sul serio le lamentele e un’indagine interna sarà condotta per identificare eventuali colpevoli e prendere le misure adeguate”.
La reazione di MacDonald appare troppo flebile e poco credibile poichè in questo caso non si tratta di un bambino che si lamenta perchè le sue patatine sono fredde ma di un cliente (tra l’altro handicappato) che è stato aggredito.
Intanto la macchina della solidarietà parigina si è immediatamente messa in moto e ha già organizzato un happening provocatorio per questo venerdì: appuntamento a mezzogiorno al Macdonald dello scandalo muniti di macchina fotografica.
Un famoso slogan della catena di ristorazione a stelle e strisce recita “come as you are” ovvero “venite come siete”.
A quanto pare non è proprio così e questa volta il pagliaccio Ronald MacDonald ha mostrato il suo truce volto di buffone.
Voi che ne pensate?