Leggo di Fabiana, l’ennesima vittima di femminicidio.
Fabiana aveva solo 15 anni ed è stata ammazzata da un suo coetaneo, le ha dato fuoco che era ancora viva.
Fabiana voleva lasciarlo da parecchio ma lui era più forte. Lui è stato più forte.
Lui era un macho, il classico modello di uomo tanto in voga in Italia.
Lui la pestava da tempo, una volta le ha anche rotto il naso e poi l’ha rapita e l’ha portata in un’altra citta per una settimana lontano da tutte e tutti per renderla ancora più vulnerabile. Fabiana lo aveva anche denunciato ma come al solito l’epilogo è stato che adesso lei è sotto terra
E i giornali ci tengono tanto a chiamarlo il “fidanzatino” che l’ha ammazzata per gelosia. E sono anni che siamo qui a spiegare sempre le stesse cose perché le parole sono importanti e se divulghi una storia così tragica con quelle terminologie in qualche modo stai minimizzando l’accaduto.
Questa non è solo il tragico epilogo di Fabiana questo è il fallimento della società italiana.
Fabiana poteva essere la figlia, la sorella, l’amica la studentessa di ognuno di noi.
Nessuno di noi l’ha aiutata. E io stessa mi sento una fallita e leggere di questa storia.
Perché forse scrivere e organizzare questo o quello non basta, serve una cultura diversa, degli esempi positivi e costruttivi, più impegno da parte di tutti.
Perché non si può più accettare che l’incultura italiana mieta in silenzio tante di quelle vittime tra donne e omosessuali.
I giornali ci tengono tanto anche a far vedere le sue foto dimenticandosi totalmente della sua età, e descrivono la sua stanza; ma che stanza poteva avere una ragazza di 15 anni? E che sorrideva sempre ed era buona e gentile. Perchè creare quest’aura da Santa Maria Goretti e da povera martire?
Perchè in Italia si parla di donne martiri ma non si cerca di affrontare il tema violenza e machismo in modo serio?
Fabiana non voleva essere una martire a 15 anni i progetti di vita sono proprio altri.
Fabiana era la ragazzina che tutte eravamo a 15 anni. A 15 anni si è vulnerabili, non si ha ancora una propria identità e si cerca in ogni modo di conformarsi, di rispecchiare i modelli imposti da questa incultura.
E allora inizi a cercare il classico tipo che ti protegga ma il più delle volte quello che ti protegge è anche quello che ti pesta, ti protegge dagli sguardi degli altri trattandoti come un oggetto, il suo, e lui di te può fare ciò che meglio crede.
Prenderti, lasciarti, non chiamarti, seguirti, impedirti di uscire con le amiche, tirarti qualche schiaffo e poi torna con la faccia affranta e ti chiede scusa e ti dice quelle cose che a 15 anni ti fanno sciogliere e sentire importante.
Perché ti insegnano da quando nasci a essere dolce, carina, romantica, accondiscendente e quelle frasi e quel suo comportamento te li fai piacere, anzi, alla fine il suo comportamento tu non lo noti neanche più, perchè questo tipo di rapporti e di comportamenti nel nostro paese sono ancora troppo normalizzati e una ragazzina di 15 anni non ha la capacità e la forza di dire no a tutto ciò.
Anche se lei ci ha provato con tutte le sue forze a farlo. Ma il machismo ancora una volta ha vinto.
E non tentiamo di darci la colpa uno con l’altra, è colpa di tutti.
Fabiana è stata l’ennesima vittima di indifferenza e machismo.
Vorrei chiudere questo piccolo post doloroso facendo una piccola preghiera ai genitori che lo leggeranno: insegnate alle vostre figlie a non sorridere se non ne hanno voglia, insegnate loro ad essere soggetti attivi e non prede, insegnate alle vostre ragazze a non essere accondiscendenti ad avere sogni e progetti, non raccontate loro solo storie di principesse, raccontate alle bambine anche le storie di eroine coraggiose, le ragazze non hanno bisogno di principi azzurri o cavalieri che le “proteggano”, abbiamo bisogno di libertà, amore, sogni e amiche e amici e amanti che non ci mettano una catena al piede.
Care ragazze, ribellatevi al machismo.