Magazine Informazione regionale

Il Maestro Abbé!

Creato il 26 aprile 2015 da Patuasia

Articolo di Roberto Mancini.

L’Abbé Treves, maestro politico di Chanoux, un reazionario clericale, nemico di ogni libertà.

La presentazione del prezioso libro di Andrea Désandré ( “Sotto il segno del Leone”- Musumeci editore) è stata funestata da un intervento di Francois Stevenin, ex presidente del Consiglio regionale. Costui ha sostenuto essere l’abbé Treves “un liberale”: ecco dunque qualche documento in proposito. Le riflessioni politiche dell’ abate, un fiero ultra-reazionario che del liberalismo e di ogni libertà fu sempre nemico, sono tratte dal libro “Storia della Vda contemporanea 1919-1945” di Elio Riccarand.
Le potete leggere a pagina 104:

il contadino forma, dopo il clero, la classe più ordinata di tutta la nazione, quella più seria e più fermamente fedele al suo dovere sociale. Lui lavora abitualmente da 12 a 14 ore al giorno, quando non arriva, se necessario anche a 16, 18.

Però da lui mai scioperi, mai rivoluzioni! Mentre nelle città soprattutto la classe operaia, e talvolta anche quella degli impiegati pubblici, questi ultimi pagati con i soldi pubblici di tutti noi, per il minimo contrattempo, per la minima banalità, abbandonano gaiamente il lavoro, il servizio pubblico! Sano, onesto, morigerato, il contadino finisce raramente in prigione. Quest’ultima invece, anch’essa pagata dai nostri soldi pubblici, per tre quarti del tempo è piena di abitanti della città, di cittadini. Il contadino è il primo soldato e il più fermo sostegno della patria. Egli ha per il suo terreno, che innaffia tutti i giorni col suo sudore, un attaccamento inviolabile. Si determina un cataclisma nazionale, uno spaventoso terremoto, una vasta rivolta popolare? Subito delle classi di coscritti vengono chiamate alle armi. E il figlio del contadino lascia l’aratro e il suo bastone di pastore e risponde velocemente all’appello della nazione in lacrime o in pericolo. La disgrazia è sanata, l’ordine pubblico è ristabilito. Senza il soldato-contadino, montanaro, le orgogliose città , sterili e vane, incapaci di difendersi da sole dalle fiamme della rivoluzione che si innalzano terribili e d inesorabili dal loro seno egoista, materialista e godereccio, già da tempo sarebbero precipitate dalla cima dell’Italia in un cumulo di rovine”.

Dunque riassumiamo il pensiero di questo campione di clericalismo reazionario, maestro politico di Chanoux e quindi esaltato dalla propaganda della Balena Rossonera?

1) il vero dovere sociale è quello di lavorare come bestie 18 ore al giorno,

2) la virtù è quella di non scioperare,

3) operai ed impiegati pubblici sono dei lieti perdigiorno che cercano ogni scusa per non lavorare,

4) la galera è piena di cittadini ma mai di contadini,

5) una vasta rivolta popolare è assimilata ad un cataclisma come il terremoto,

6) ll dovere del contadino-soldato è ristabilire l’ordine pubblico,

7) le città sono di animo egoista, materialista e godereccio.

8) Grazie a queste caratteristiche sono le città che generano le fiamme della rivoluzione, da cui poi sono incapaci di difendersi senza il montanaro-soldato, che spara nelle chiappe degli scioperanti.

9) il contadino è sano, onesto, morigerato.

10) il cittadino è una schifezza.

Liberale questo? Le rire, il m’ échappe…….


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog