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Anna Cuneo è nata a Parigi da immigrati italiani, ha studiato a Milano, Firenze, Losanna e Plymouth, vive in Svizzera: logico aspettarsi da questo melange un discreto interesse per la storia europea, e che i suoi libri siano ambientati in luoghi diversi .Il maestro di Garamond è infatti un gran bel romanzo storico, dedicato all’ideatore del carattere di stampa che porta il suo nome, quello con cui è stato scritto questo articolo, ma anche (e forse soprattutto) all’importanza della parola scritta, della libertà di esprimere le proprie opinioni attraverso le parole, contro il silenzio e l’oscurantismo. Un testo che sarà molto amato anche dai bibliofili, per il percorrere con precisione tappe che hanno segnato la storia del libro, per il fatto di presentare tra i vari personaggi reali che lo percorrono, anche quell’Aldo Manuzio, prototipo della figura dell’editore!
Il maestro di Garamond, Anna Cuneo, Sironi
La diffusione della stampa, la nascita della Riforma e il dramma delle persecuzioni religiose: tra Parigi, Venezia e Basilea, il destino di Antoine Augereau, editore umanista e genio della tipografia, giustiziato come eretico.
«Avete notato cosa succede a quelli che prestano i loro servigi alla nobile Margherita? Maestro Lefèvre esiliato, monsignor Briçonnet isolato. Ho sentito dire dei padri di Meaux, che sono dovuti fuggire a Strasburgo, a Basilea, a Ginevra e chissà dove. E il cavaliere di Berquin? Morto come l’eretico che non era! E maestro Roussel? Perseguitato! Hanno dovuto tirar fuori maestro Marot di prigione non so quante volte…»
È il crepuscolo del 24 dicembre 1534: mentre Parigi si accinge a festeggiare il Natale, in place Maubert un uomo viene giustiziato; subito dopo il suo corpo è bruciato su una pira alimentata da libri.
Quell’uomo era Antoine Augereau: letterato, editore umanista, geniale incisore di caratteri tipografici, nonché accusato di essere l’autore blasfemo dei manifesti contro la messa cattolica, affissi in tutta Parigi. Al suo supplizio assiste l’allievo ed erede spirituale Claude Garamond, il cui destino sarà realizzare la lezione del maestro e, paradossalmente, oscurarne il nome.
È di Claude la voce che racconta la storia di Augereau e, insieme, la propria.
La loro avventura – al tempo in cui Grand-Rue Saint-Jacques a Parigi contava più tipografie che case private – è un intreccio che unisce i segreti della stampa alla storia delle idee, alla nascita della Riforma e alle persecuzioni religiose, all’incontro con personaggi storici come Manuzio, Erasmo, Rabelais, Margherita di Navarra, Calvino… Rappresenta i valori del pensiero moderno quando cominciavano a forgiarsi: un pensiero umanista in lotta contro il fanatismo, un pensiero aperto, che aspira alla libera e universale trasmissione del sapere.
Anna Cuneo, figlia di emigrati italiani, è nata a Parigi, ha studiato a Milano, Firenze, Losanna e Plymouth, vive in Svizzera tra Ginevra e Zurigo. Laureata in lettere moderne è stata insegnante, giornalista, regista per la radio, il teatro, il cinema e la televisione. Ha scritto nel 1967 Gravé au diamant, il primo romanzo.
Oggi sta scrivendo l’ultimo dei suoi oltre trenta libri, tra cui alcuni gialli. Dopo una prima fase di racconti più legati alla propria biografia, l’autrice si è dedicata ai romanzi storici, con grande gusto e cura per la ricostruzione di personaggi, ambienti e vicende meno noti ma di grandissimo fascino.
Accanto a Il maestro di Garamond (edizione originale, 2002) ricordiamo il suo pluripremiato romanzo Le trajet d’un rivière (Il corso del fiume, in uscita prossimamente per Sironi).
Le sue opere sono pubblicate in Svizzera, Francia, Germania, Olanda e altrove e hanno meritato negli anni numerosi premi letterari.
Nel luglio 2010, Anna Cuneo ha ricevuto l’onorificenza francese di Chevalier des Arts et des Lettres.