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Il Mago di Ursula K LeGuin | di Iannozzi Giuseppe aka King Lear

Creato il 26 aprile 2012 da Iannozzigiuseppe @iannozzi

Il Mago di Ursula K LeGuin | di Iannozzi Giuseppe aka King LearIl Mago di Ursula K LeGuin

di Iannozzi Giuseppe aka King Lear

Ursula K. Le Guin è nata a Berkeley, in California, nel ’29. La scrittrice nata da Alfred L. Kroeber, un’autorità nel campo degli studi antropologici, e da Theodora K. Froeber, si è imposta negli anni d’oro della fantascienza come tra le più geniali menti creatrici di mondi fantastici. A dice anni, la futura maestra della SF americana invia il suo primo racconto di fantascienza ad Amazing Stories, che venne respinto. Ursula si laurea in Storia della letteratura francese e del risorgimento italiano, poi si trasferisce a Parigi dove incontra Charles A. Le Guin, che diverrà suo marito.
Nel ’62 pubblica il suo primo racconto, April in Paris, che appare su Fantastic Stories; un altro suo racconto di Sf, The Dowry of Angyat, appare nel ’64 su Amazing Stories.
Tra le sue opere maggiori ricordiamo: Il mondo di Rocannon (Racannon’s World, ’66), La mano sinistra delle tenebre (The Left Hand of Darkness, ’69), La falce dei cieli (The Late of Heaven, ’71), Il mondo della foresta (The World for Word is Forest, ’72), I reietti dell’altro pianeta (The Disposessed: an Anbiguos Utopia, ’74), La soglia (The Beginning Place, ’80), Sempre la valle (Alwayes Coming Home, ’86, I dodici punti cardinali (The Wind Twelve Quarters, ’75), La rosa dei venti (The Compass Rose, ’82).

L’importanza di Ursula k. Le Guin è indiscutibile per il panorama della fantasy e della fantascienza: P. K. Dick amava incondizionatamente le opere di Ursula, tanto che arrivò a considerarla quasi una sua sorella gemella, e per chi conosce Dick, si può facilmente intuire il perché. La scrittrice, dopo qualche primo insuccesso, è diventata ben presto un pilastro della narrativa di genere: il suo stile, in ogni sua opera, è impeccabile, i temi trattati sono sempre attuali e mai banali. E’ forse l’unica sincera maestra della SF: la sua fantascienza un po’ anarchica, profondamente umana, indaga senza ombre di ipocrisie la società attuale per tradurla nel futuro o in un mondo fantastico. Scrittrice impegnata, nei suoi romanzi non mancano mai espliciti riferimenti politici, sociali e religiosi: Ursula mette a nudo la nostra società con tutte le sue truculente ipocrisie e accusa con perfetta poesia quanti ieri come oggi producono tragedie sociali. Artista a trecentosessanta gradi, non è meno importante di George Orwell, P. K. Dick e Virginia Woolf.

La scrittrice vive a Portrad, nell’Oregon, insieme al marito che insegna storia francese presso lo State College.
A wizard of Earthsea (Il Mago) è un grande romanzo fantasy: uscito per la prima volta nel 1968, premiato con il Boston Globe – Horn Book Award, è stato tradotto in sedici paesi e ha conquistato milioni di lettori. E’ il primo mago, quello vero e originale, della letteratura dai tempi di Oz: Harry Potter della Rowling, il maghetto che oggi va tanto di moda, è spazzatura alla stato puro… pardon, allo stato impuro!

Nel mondo incantato di Terramare, fatto di arcipelaghi e di acque sconfinate, un ragazzo si mette in viaggio verso l’isola di Roke e la sua Scuola di maghi, dove apprenderà le parole per sconfiggere creature favolose, guarire i malati, governare gli elementi, piegare gli uomini e la natura al proprio volere. La madre l’ha chiamato Duny, Sparviere è il soprannome con cui lo conoscono al villaggio, Ged il nome segreto da rivelare solo agli amici fidati. Di molti amici Ged avrà bisogno per affrontare i mille volti del Male e superare indenne il lungo, avventuroso apprendistato che lo condurrà all’isola di Pendor, custodita da un terribile drago, poi alle lontane terre di Osskil, dove svetta il misterioso Castello del Terrenon, e infine all’estremo limite del mondo, ai margini dell’Oceano Aperto. Sarà là che il giovane Mago, impaziente e audace, dovrà misurarsi con l’Ombra e con la parte più oscura della propria anima.

A wizard of Earthsea è un autentico capolavoro di fantasia nulla affatto banale, insomma non è Harry Potter tutto fumo e niente arrosto, anzi neanche fumo, solo una macabra trovata commerciale per adolescenti rincoglioniti. Il Mago di Ursula K. Le Guin è fantasia, è opera morale e sociale, che indaga nello spirito della magia per scoprire cosa (o chi) si nasconde nell’anima di ognuno di noi, perché, ognuno di noi è a suo modo un mago che costruirà la società in cui vivere. questo il profondo messaggio della grande Ursula.

Mondadori propone al pubblico italiano Il Mago nella bella traduzione di Ilva Tron: il romanzo, per lungo tempo – davvero troppo – è stato considerato uno scritto adatto ai soli adolescenti ma così non è. Il Mago è un romanzo fantasy meraviglioso che non conosce né etichette né fasce di età: è poesia, è fantasia, è indagine sociale, è indagine dell’Io, è tutto quello che Harry Potter non potrà mai essere né ora né mai.
In una elegante, raffinata, veste grafica, Il Mago torna in libreria e aspetta solo di essere letto da chi ha un po’ di sale in zucca, quel tanto che basta da non fargli credere che Harry Potter sia un mago. L’unico vero mago è quello di U. K. Le Guin: gli altri maghi sono dei falsi. Boicottate la falsità, fatelo per voi o non sarete mai dei veri maghi di questa società, che altri stanno costruendo al posto vostro, e dentro vi ci stanno imprigionando. Possibile che non ve ne rendiate conto? Il Mago è un inno alla libertà… è questo, da solo, motivo sufficiente per leggere questa opera magistrale. O peggio per voi!

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