Magazine Cinema
Non è tanto lo sport in sé a dispiacermi, quanto il contorno di smodata passione, di competizione aspra , di affari e marketing. Lo sport da noi è solo un'altra voce del capitalismo e del suo modus operandi. Difficile quindi che mi appassioni tutto questo
Tanto per dire non seguo i mondiali, per noia principalmente. E non seguo nemmeno il campionato.
Per lavoro ho imparato a parlare di calcio,a simulare dispiacere e partecipazione, ma rimango sul vago perché non conosco i giocatori e me ne faccio una ragione, pazienza.
Però...c'è un però: la mia insana passione per questa squadra.
e la mia grandissima passione per questo Dio caduto in terra,al fine di far capire a certi antonioconte che al massimo possono potare le piante nel loro giardino
Perché qui si parla di Letteratura, Arte,conquista anche chi non è per nulla "popolano",ma profondamente radical chic come me. L'Inter e Mourinho hanno a che fare con la Leggenda, L'Epica,la Gloria, la Poesia e il Valhalla Rising.
Qui finisce il mio esser tifoso, distaccato e moderato, il resto sono mutandari poco scolarizzati, orribili parrucchini, "agnello,abbberluscona compraci", altro stile quello nero azzurro . Siamo nobili.
Vabbè ho anche una grande simpatia per la Roma, amo la città e quel popolo.
Comunque , ora, lasciatemi parlare un po' di questo godibilissimo film.
Un film sul calcio? Ah, si ? E perché non farmi vedere uno con protagonista dei super eroi di quella cazzo di Marvel? Cosa potrebbe rientrare meravigliosamente nella voce : ma che me ne frega? Se non un film che parla di pallone. La tentazione è quella di passare oltre,ma il nome del regista e la partecipazione del mio adorato Timothy Spall, mi ha convinto a dargli una possibilità. Ed ho fatto benissimo.
La pellicola racconta la vera storia di Brian Clough, giocatore di qualche successo passato poi ad allenare piccole squadre di seconda divisione. Il suo nome si lega a quello del Derby County, che grazie alle brillanti idee del suo vice Peter Taylor , porta ai massimi livelli.
La sua ossessione , però, è il Leeds United che negli anni 70 era una squadra ammiratissima e piena di vittorie,ma ottenute con un gioco falloso e scorretto, secondo l'ottica di Brian. Il tutto parte dalla scarsa considerazione che Don Revie. considerato il miglior allenatore inglese, ha per lui durante una partita tra le due squadre.
Così Clough vive la sua vita nell'ossessione di sconfiggere l'eterno rivale. L'occasione si prospetta quando gli offrono la panchina del Leeds.
Hooper dirige una bellissima commedia umana e sportiva. Un film che parla di uomini ricchi di talento, ma rovinati da una smodata ambizione che li porta dai fasti del Derby alla rovina del Leeds,per errori di arroganza, presunzione, scarsa attenzione per gli altri, ( tanto che la sua rovina comincerà proprio quando lui si allontana dal suo amico e fidatissimo collaboratore Peter Tayolor. Cioè l'uomo che vivendo nell'ombra di Clough gli ha permesso di vincere tutto),ed è proprio la scoperta che il successo non è mai dovuto a un singolo,ma al collettivismo e la collaborazione con altri, la svolta decisiva del film.
Un'opera che riesce farti appassionare a uno sport che non ami molto e non segui, è sicuramente una grande pellicola. Perché il sottoscritto ha tifato Derby e Clough per tutto il film, si è emozionato, ha gioito per le loro imprese e mi son commosso per il modo in cui il regista descrive con massima empatia i suoi personaggi.
Che sono umanissimi, pronti a sbagliare,a crollare e a rialzarsi . Capendo che condividere un sogno e una gloria con un fedele amico è fondamentale nella vita, e che se una cosa dovrebbe insegnarci il calcio - e talora come l'Unica,Leggendaria, Immortale, Inter di Mourinho ha dimostrato a gobbi e bilanisti - è proprio che la vera forza è nella squadra, non nel singolo.
Mi viene da pensare che in Italia nemmeno siam capaci di fare un film sul mondo del calcio di questo spessore, certo c'è Ultimo Minuto di Avati che non è male, ma non gioca sui ritmi e tempi di una commedia agrodolce e popolare. Eppure ne abbiamo di storie meravigliose : andiamo dalla gangster story degli scudetti juventini,alla magia della passione e onestà interista del mitico Mou. Storie ne avremmo , ma non ci va di narrarle. Anche perché si scatenerebbe il peggior tifo : sguaiato, ottuso,da sottoproletari analfabeti e privi di buone maniere. Noi italiani spesso diamo un cattivo spettacolo come tifosi, e non solo nello sport.
Invece Hooper ci mostra come si possa girare un grande film di sentimenti, con personaggi che ti sanno catturare ed entusiasmare anche se non ti interessa nulla del loro mondo,e questo non è poco.
Una solida sceneggiatura, ottimi attori, ( straordinario Timothy Spall, magnifico Micheal Sheen, e tutto il resto del cast.), cura della regia e della fotografia.
Ma sopratutto, ripeto: empatia, amore per i personaggi che porti sulla scena. Che sia un allenatore, un re, o una povera fanciulla francese di nome Eponine
Questa è la grandissima qualità di un regista che stimo tantissimo: Tom Hooper. Il cinema dal volto umano, dei sentimenti universali, che in questi tempi cretini dominati da cinici incapaci di gestir i propri sentimenti,sarà visto come "buonismo", l'alibi dei cretini.
Invece è una grandissima lezione sportiva,cinematografica,umana.
Viva Peter Taylor Viva Clough!
ps: nei commenti potete anche migliorare questa recensione. Scarsa assai dal punto di vista calcistico. Quindi invito appassionati e appassionate ad aggiungere aneddoti e altro.
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