16esima puntata di “In Media Stat Virus: I Media nell’Era di Twitter” dedicata alla copertura ed al trattamento informativo da parte dei media del maltempo dei giorni scorsi.
Come ormai d’abitudine quando si verificano fenomeni meteorologici di una certa rilevanza anche in questa occasione i mainstream media, a cominciare dalla televisione, si affidano in larga parte agli user generated content ed alla piattaforma di video-citizen journalism: YouReporter, per i filmati e le immagini su nevicate, mareggiate e vento che hanno flagellato il nostro paese.
Visto che ormai questa pratica è consuetudine sono due gli aspetti che è opportuno considerare. Da un lato si impone una riflessione su come riconoscere alle persone i benefici, in termini sia di saving che di ricavi, generati dai contenuti prodotti. Dall’altro lato impossibile non rilevare come la logica sia sempre “top-down” con video ed immagini prelevati tout court dalla Rete senza un flusso organizzato, senza una relazione tra le redazioni e coloro che producono questi contenuti.
Relativamente modesta nel complesso l’attenzione nei confronti del fenomeno, se si escludono le foto su Instagram che però non ha la penetrazione di altri social nel nostro Paese, con circa 35mila tweet dedicati con l’account @WebcamForSki in testa per numero di tweet e @3BMeteo al vertice per reach.
Per quanto riguarda i quotidiani si evidenzia una netta frattura tra nazionali, che hanno dedicato le prime pagine ad altri temi legati alla politica ed agli esteri, e locali che invece si sono concentrati sul meteo.
Al di là delle differenze emerge però come vi sia stato prevalentemente un trattamento descrittivo limitandosi a riportare le notizie. Non ci sono stati approfondimenti sul perchè, con fenomeni ben distanti dal tanto annunciato “big snow”, le persone abbiano dovuto subire disagi di notevole portata, su cause e responsabilità. Trattamento descrittivo che rende l’informazione una commodity, un bene indifferenziato di scarso valore.
Non sono stati creati degli spazi di aggregazione sui social ed all’interno dei siti web delle testate dove le persone potessero acquisire e scambiarsi informazioni sulla portata degli eventi, su quali attenzioni e cautele avere nella vita quotidiana e su come risolvere i problemi a cominciare dalla mancanza di elettricità [e dunque di riscaldamento] che in alcune zone ancora persiste. Un’opportunità sprecata ancora una volta.
Opportunità sprecata anche sotto il profilo prettamente speculativo di attenzione e monetizzazione del fenomeno che, come mostrano i dati Audiweb sotto riportati, evidenziano non esservi stati incrementi di traffico, anzi, in quei giorni.
Nel podcast sottostante, come d’abitudine, è possibile riascoltare e, volendo, scaricare l’intera puntata intervallata da musica scelta ad hoc, in tema.
“In Media Stat Virus: I Media nell’era di Twitter” continuerà la programmazione sino a giugno e sono assolutamente graditi suggerimenti sui temi da affrontare da qui ad allora. È possibile interagire, anche, via Twitter utilizzando l’hashtag #imsv14 e/o menzionando i due account @pedroelrey / @radiofujiko.