Gentile Roma fa Schifo,vorrei sottoporre alla vostra attenzione una piccola isola di vivibilità urbana. Ieri sono passato per il Mandrione, una lingua di città stretta tra la Casilina, la Tuscolana e la ferrovia, lungo i resti dell'antico acquedotto romano. Sotto le volte dell'acquedotto, dai tempi della guerra, hanno trovato rifugio senzatetto, famiglie indigenti, prostitute. E tutto intorno sono fioccate costruzioni abusive che negli anni sono diventate case, villette, officine. La zona per i romani è da sempre sinonimo di borgata e di degrado. Ma negli ultimi anni le cose sono cambiate parecchio. E in meglio. Qui un comitato di quartiere "illuminato" ha trasformato un'area abbandonata di proprietà delle FS in un giardino pubblico, con tanto di gazebo e barbecue a disposizione di tutti. Il tutto ha un'aria molto casareccia ma è curato e tenuto in ordine dalle persone che abitano il quartiere. Inoltre l'arredo urbano è stato fatto secondo criteri moderni, forse sotto il pungolo dello stesso comitato di quartiere, trasformando completamente una zona degradata in un quartiere gradevolissimo. Rimangono i resti dell'abusivismo storico (come documentano le foto) ma nel giro di 100 metri c'è un piccolo campionario di come la città dovrebbe essere: parapedonali con catarifrangenti, marciapiedi in sampietrini o lastricato, "orecchie" agli incroci che delimitano la carreggiata e l'area per la sosta, dossi per limitare la velocità. Insomma mi sembra di poter dire che, in questo caso, la presenza di un comitato di quartiere attivo ha favorito buone pratiche anche da parte dell'amministrazione pubblica. A quando l'estensione del "modello mandrione" ad altre zone della città? Lorenzo M.
*Caro Lorenzo, tu lo dici nel tuo articolo, ma lo vogliamo ribadire perché li abbiamo conosciuti personalmente: al Mandrione c'è l'unico comitato di quartiere degno di questo nome a Roma. Ecco il motivo di così buona riqualificazione. Ed ecco il motivo perché in altre zone la riqualificazione non si fa... -RFS






