Il manoscritto di P.

Ho letto il manoscritto di P. È inedito e non ne posso parlare, anche perché, quando uno scritto mi coinvolge personalmente, quando dice qualcosa proprio a me, non riesco ad esaminarlo formalmente. Non credo alle coincidenze, ai segni del destino. Però il libro doveva arrivarmi oggi con frasi che descrivono quello che ho sempre provato, il leit motiv della mia vita: non appartenere né al mondo popolare né a quello intellettuale. Così come l’egocentrismo e la dipendenza.

Non so se, come è congegnato il testo - non lo si può definire romanzo - potrà mai piacere ad un pubblico ampio. Alcuni pezzi sono belli e e letterari, altri più indigesti. È senz’altro gravato da un pesante autobiografismo ma anche illuminato dall’intelligenza, dalla sincerità, dalla cultura filologica, da una dichiarata onestà intellettuale, dall’umiltà e dalla brillantezza dell’esposizione.

Io, in ogni caso, l’ho letto tutto. E mi ha parlato.