Magazine Cultura
La trama (con parole mie): la nuova frontiera dell'essere padri secondo due letture leggere che possano comunque informare e mantenere sulla soglia d'attenzione necessaria i futuri padri, soprattutto quando si tratta di primi figli.Il manuale del papà è un'opera di stampo didattico basata su un approccio preciso, dettagliato e didascalico, ricca di informazioni e basata su una concezione molto razionale del percorso che porta al fatidico momento del parto - e oltre -.La guida del giovane papà è una sorta di parodia dei momenti migliori - e peggiori - che aspettano il futuro genitore dal momento della scoperta della "dolce attesa" ai trent'anni suonati del suo futuro erede.
Già lo so che qualcuno tra gli avventori più stagionati del Saloon storcerà il naso rispetto a questo tipo di letture, specie se affrontate da uno che predica la filosofia dell’imparare dall’esperienza come il sottoscritto: parrebbe quasi suonare come una ritirata, o peggio un ritrattare il panesalamismo di cui vado così fiero.
Al contrario devo ammettere che, così come il corso preparto – esperienza mitica -, questi due libri piccoli piccoli dalla lettura veloce e leggera sono stati una buona fonte d’informazioni rispetto a quello che è, di fatto, il mestiere più difficile e soddisfacente ad un tempo del mondo: quello del genitore.Ovviamente quella che sarà la mia vita da padre “sul campo” andrà ben oltre le pagine dei consigli e le descrizioni delle esperienze altrui – degli autori, nello specifico -, e probabilmente al primo cambio di pannolino la mente si farà vuota e non riuscirò a ricordare nulla di quello che ho letto o ascoltato, eppure buttarmi in queste pagine è stato piacevole e confortante, quasi potessi contare su una sorta di cuscinetto soprattutto nelle temibili prime sei settimane, quando se il destino è avverso – ed il bimbo non ama dormire la notte – le cose possono diventare drammatiche per i genitori, anche considerato che, purtroppo, in Italia non esistono cose intelligenti come un periodo anche minimo di permesso lavorativo per i padri – che sono costretti a bruciarsi le ferie per poter stare accanto alla compagna ed al nuovo arrivato almeno nei primi giorni – e l’occupazione continua ad incombere senza pietà alcuna.Dei due testi ho trovato sicuramente più valido Il manuale del papà, a volte forse un po’ troppo didascalico ma sicuramente più indicato per cominciare a masticare qualcosa sia rispetto alla preparazione al parto – che, se è pur vero che si tratta di un’incombenza femminile, incide su entrambi i componenti di ogni coppia che voglia partecipare “come squadra” al lieto evento – che al periodo post-nascita, mentre La guida del giovane papà, sulla carta più easy e “narrativa” appare a volte un po’ troppo forzatamente simpatica – e dunque, di fatto, finta – per poter conquistare un lettore come il sottoscritto, che cerca sempre negli autori una certa onestà nel portare sulla pagina storie ed esperienze – in questo senso, ho trovato pressoché perfetta soltanto l’introduzione al testo di Baricco -.Ad essere sincero, poi, inizialmente avevo pensato di ignorare bellamente da queste parti l’idea di dedicare un post a due titoli assolutamente settoriali e lontani dalla consuetudine del bancone grezzo e dell’alcool, ma considerato l’arrivo del Fordino ho trovato la cosa in qualche modo affascinante, anche perché voi per primi sarete testimoni, pur se indiretti, dell’impatto che il piccoletto avrà rispetto alle vite del sottoscritto e di Julez così come sulla quotidianità del blog, che potrebbe allargare la sua sfera di competenza anche alle esperienze “paterne” di questo vecchio cowboy.Niente, ovviamente, è certo, o definito, un po’ come l’esperienza di questo viaggio assolutamente unico che, nonostante i corsi, i consigli di parenti o amici già padri e chi più ne ha, più ne metta, giorno dopo giorno diviene qualcosa di profondamente intimo ed unico, così come il legame che ci porterà a lasciare quella che è la più grande eredità che un essere umano possa regalare al mondo: una nuova esistenza.E di nuovo mi rendo conto che una frase come questa potrebbe suonare addirittura new age o radical chic da genitore “di cultura”, dunque passo oltre e me la gioco affermando che questi due testi sono stati un piacevole riempitivo nell’attesa dell’arrivo del Fordino ma che non potranno mai e poi mai sostituire quello che sarà il mio rapporto con lui, le cose che avremo in comune e quelle che, al contrario, ci porteranno a trovarci su fronti opposti: e chissà che, un giorno, non decida anche io di scrivere qualcosa legato a questo periodo così particolare e che, in qualche modo, non avrà mai fine, perché una volta passati “dall’altra parte” e divenuti genitori, si continuerà ad esserlo per sempre.Di sicuro è presente la voglia e la curiosità di conoscerlo ed il desiderio di trasmettere tutto quello che la Frontiera ha insegnato a me, sperando che possa fare del suo meglio per goderselo e trovare una strada che possa renderlo felice ed appassionato, curioso ed affamato di vita almeno quanto continua ad essere anche quel vecchiaccio di suo padre.E poi, in un prossimo futuro, forse toccherà anche a lui affrontare la lettura di un manuale che tenterà di tradurre in parole quello che è il mestiere più antico e difficile del mondo.E anche lui penserà che, chissà, quel libretto sarà stato soltanto un modo per accorciare i tempi e passare, finalmente, dalla teoria alla pratica.Perché non c’è pratica più intensa e soddisfacente di questa.
MrFord
"It's not time to make a change,
just sit down, take it slowly.
you're still young, that's your fault,
there's so much you have to go through.
Find a girl, settle down,
if you want, you can marry.
Look at me, I am old, but I'm happy."Cat Stevens - "Father and son" -
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