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Il manufatto

Creato il 27 maggio 2012 da 19stefano55

Vi avevo detto che alla domenica sarei stato svincolato dal tema prevalente e per la prima volta su questo blog mi sono “concesso” di raccontare, una storia, un pensiero, una visione. Mi veniva questo e …….

Il Manufatto

 

Avevo cominciato a leggere e il testo era difficile ma dovevo fare qualcosa di valore. Che altro  sapevo fare se non consigliare, consigliare cosa?

Un lavoro con ampie possibilità occupazionali, un nuovo software per consentire un po’ di relax ad un famigliare in una casa con malato cronico, una programmazione sociale ad un ente pubblico condivisa da un ‘ampia fetta di popolazione.

Consigliavo a tutti di tutto, ma nessuno mi avrebbe riconosciuto un euro per le mie informazioni. Allora leggevo, aumentavo la conoscenza, avrei potuto migliorare nelle decisioni. Ma il cervello doveva trovare un interlocutore con armi diverse. Non contrastabile, altrimenti il mio corpo sarebbe stato in disequilibrio (tutto e solo in zucca!). Infatti  solo testa, idee, ipotesi e alla fine…solo pensieri di cui la realtà se ne fregava. Ma anni di partecipazione a seminari, convegni, gruppi di lavoro, avevano soltanto determinato : atrofia muscolare, sciatica, dolori alla schiena e pensieri distratti.

Ero un consulente ma alla fine mi sentivo un volontario non potendo percepire un reddito e neanche appartenevo ad un’organizzazione.

Leggevo di altri che erano diventati felici e per un attimo, immedesimandomi in loro, ne aspiravo le gesta, la forza, la sicurezza. Ormai la lettura avveniva senza gli occhiali, diventati inutili per lo scopo e dopo un po’ la testa mi pesava, provavo un senso di stordimento e all’improvviso, in uno spigolo del tavolo dove avevo appoggiato il libro, notai una Staedtler H B2.

La punta era appena visibile e ….mi venne l’idea. Cercai un vecchio temperino, ne trovai uno di color rosa (non mio!) con ancora dentro i residui di una temperata d’annata. Temperare è, stavo per dire lavoro…piacevole. Si vedono subito i risultati, potenzialmente molto più significativi della forza immessa.La punta ormai ergeva e iniziai ad usarla.

Trovai una carta di color giallo-crema e cominciai a sentire un rapporto di reciprocità. Lei era docile, le mie dita rispondevano inconsciamente ai sensori neurorecettivi e le parole cominciarono a fluire. Stavo lavorando e la mia vita non aveva bisogno di motori di ricerca, social forum, energia…elettrica; una vita vissuta con la testa ora aveva stretto alleanza con la mano. Ero diventato un artigiano!



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