l'aria sa di sale. all'uscita del cinema la strada è bagna brillante i lampioni gialli mi alzo ai titoli di coda. la sala si è aperta senza volerlo come un fico o una lama di coltello dalle tende arriva il vento il sale il mare non si vede a parte una schiuma lontano e forse le luci del molo.
ma il mare c'è. prendo la macchina mi fermo dopo mezzora di curve non ti decidi mi apri perché ti prego hai la casa in disordine e io non ho voglia di dormire. che fai, mi dici, di notte e sola. rispondo che sono sempre sola e tu ti arrabbi.
- fosca, dici sciocchezze.
mi fai venire voglia di fare sesso se resti così distante. dico:
- non ti capisco.
- hai i genitori, un fratello. vivi per conto tuo.
mi avvicino e mi prendi per le spalle:
- hai tuo marito, fosca.
mi spingi quasi cado ti asciugo la fronte sorrido ma c'è già rancore. mi hai fatto vergognare sei sudato e incollerito. e tutto questo perché? va bene, esco.
il molo è deserto e probabilmente hai ragione, la notte dico sciocchezze.