Magazine Talenti

Il mare e noi due

Da Sabby

Quando una donna si sposa intraprende il viaggio più prezioso della sua vita e sogna che quel viaggio sia un viaggio condiviso, pur consapevole che ognuno è un mondo a sé, fatto di vissuto e di dolore.

Quello che si cerca nell’altro è il sostegno.

Durante il viaggio di nozze mi ricordo che una notte pensai, guardando mio marito dormire, “da oggi non sarò più sola”!

Ma non avevo fatto i conti con il mare, con il mestiere del mare, che ti porta vita anche l’anima e ti lascia solo le briciole.

Il mare ha scandito la vita di questi dieci anni di matrimonio. Il mare con il suo eterno movimento, con le sue calme apparenti, con le sue tempeste, è stato lo specchio dove contemplare la mia solitudine.

All’inizio era la solitudine della moglie del marinaio, quella che aspetta, quella che molte notti dorme da sola e troppi giorni affronta le difficoltà che il mare restituisce, guardando un orizzonte che diventa il simbolo di una vita di sogni e possibilità che non sono più, dopo diventa solitudine del cuore.

Aspetti. Impari ad aspettare. Chi vive il mare, sia salpandolo con coraggio tutti i giorni, sia solo  pregandolo e ammirandolo, impara che cosa vuol dire l’attesa. Mentre aspetti, tra un giorno che finisce e un altro che comincia, le acque cristalline, rimandano un’immagine che non riconosci più. Guardi indietro e guardi avanti e non ci sei più.

L’amore dovrebbe renderci migliori di quelli che siamo,

non dovrebbe spegnere i sogni del cuore e la luce dagli occhi!

Share this:


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazine