Magazine Cultura

“Il mare, la sabbia e il vento” di Mario Zocca: racconto di una partenza

Creato il 27 aprile 2012 da Edizionialtravista

La corrispondenza di due innamorati separati da miglia di distanza. Le vicende di un migrante che parte e lascia la sua famiglia. La storia di una terra sulla quale si può sempre contare se si è in difficoltà. Il racconto del tempo che trascorre ovunque, tranne negli occhi di chi sa guardare.

Una miriade di emozioni danno vita al secondo romanzo di Mario ZoccaIl mare, la sabbia e il vento”, nel quale l’autore narra la storia di una partenza, e la narra da due punti di vista diversi: quello di chi parte e quello di chi resta. Attraverso le lettere che i due protagonisti si scambiano, infatti, l’autore ci rende partecipi dei loro sentimenti e di come si evolvono: nostalgia ed euforia, smarrimento ed entusiasmo, rassegnazione e ribellione per colui che parte; tristezza, felicità e orgoglio per colei che resta, mescolati insieme in un’iperbole che infonde nuovo coraggio sia nell’amato ormai lontano, che in chi è rimasto a casa.

In questo romanzo si parla dell’amore tra un uomo e una donna, ma anche dell’amore che ci lega alla terra in cui nasciamo e di un altro amore, ancor più particolare, quello per la fotografia; saranno questi i punti fermi che indicheranno il cammino al protagonista, partito per il Nord alla ricerca della sua strada. Un uomo che si è allontanato da un luogo in cui il deserto diventa improvvisamente spiaggia bianca e si lascia scivolare nel mare, e che scoprirà, aiutato dal suo Maestro, l’arte della fotografia, inesorabilmente legata proprio alla terra in cui è nato. “La tua terra, ragazzo, è la tua arte, con il suo cambiare improvviso, all’interno dell’immobilità del tempo”. Prima di scoprire la fotografia, però, la strada che l’uomo deve compiere sarà lunga, eternamente in bilico tra la paura di non farcela e di non riuscire a integrarsi da una parte, e l’ebrezza che le sue piccole vittorie quotidiane gli danno, dall’altra.

Se l’uomo segue la sua strada altrove, la donna, che è rimasta a casa ad aspettarlo, cerca risposte alle sue domande: Perché è partito? Perché l’ho lasciato partire? Perché non gli ho chiesto di restare con me? Lei gioisce quando l’amato le parla di come il Vecchio e il Maestro lo abbiano aiutato, lo conforta quando le racconta di chi voleva portarlo al Nord come clandestino, e rende partecipe chi è rimasto a casa con lei del successo dell’uomo. “Questo ragazzo sta facendo molto di più per la sua gente da quando è lontano che non quando viveva in fondo alla strada”.

Il mare, la sabbia e il vento” è un romanzo dolce ed energico al tempo stesso, un romanzo in cui la tristezza della separazione e la fatica di un migrante sono stemperate dalla fiducia nel futuro e da descrizioni armoniose di una terra stupenda. Niente nomi, né di persona, né di luogo, solo una domanda che fa da filo conduttore a tutto il romanzo: “Bambina mia, ti sei mai chiesta perché hai lasciato che lui partisse?”.

Hai letto questo libro? Scrivi la tua recensione!

Aggiungi la tua opinione



La tua recensione di questo libro

Nome: *

eMail: *

Sito Web:

Titolo recensione:

Il tuo voto: 12345

Scrivi la tua opinione:

* Campi richiesti Clicca qui per confermare che sei umano.



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :