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Il mare mi parla di te

Creato il 30 aprile 2011 da Sabby

Ci sono mestieri che parlano e raccontano di un uomo, del suo orgoglio, del suo coraggio, della sua forza.
Fra questi il mestiere del pescatore: fra i più antichi e duri lavori ma , forse, anche tra i più affascinanti.
Fatto di silenzi, di attese, di fatica, di speranze, di illusioni.
Il mestiere del pescatore, così come tu lo trasmetti, diventa acqua, acqua di quel mare che spesso inganna ma tante volte è sogno, con le sue reti che non ingannano, ma invitano, invitano alla ricerca continua, all’attesa che diventa speranza e desiderio.

Uscire la mattina, con la speranza nel cuore, la speranza che sia una buona giornata di pesca. Ti immagino scrutatore di orizzonti, di folate di vento, cercando di guardare quelle profondità del mare che tanto ami, e immagino il momento della cala, di quei minuti tanto attesi che spesso si rivelano vani ma che altre volte fanno emergere tutta la tua esperienza di uomo di mare.
Quel mare che per me un tempo era spiaggia, sole, estate, oggi è diventato attesa e speranza, a volte anche amarezza. Quel mare oggi mi parla di te, di questa tua passione che è diventata una professione, a dispetto di un vecchio e caro pescatore che voleva farti studiare, ma tu dentro il chiuso di un’università ti sentivi soffocare.
Certo non è stato facile il cammino, ci sono stati giorni duri, segnati solo dalla fatica e il ritorno è stato mesto.
Mi piace quando mi chiami e intuisco che la giornata è andata bene e vengo sul porto. Mi piace, lo sai, arrivare prima della barca. Mi piace vedere quando la barca entra nel porto e vi immagino stanchi ma felici, felici di quella giornata fruttuosa. La gente ci circonda sul molo e ti guardo sicuro di te e delle tue azioni, e mi sento orgogliosa di quest’uomo che è stato capace di scelte coraggiose e di continuare un’antico mestiere.
Con tutto l’orgoglio e la passione della gente di mare.

Mare sereno

rischiarato da sole nascente

indica via nella bruma

al solitario pescatore

che su scofinate acque

rema e fatica

come un sogno

appannato da tetre fantasie

nell’affrontar nuova vita

accoglie il pensier del penare

sciogliendo ansie

Oh, pescotore!

bruciato dal sole

e

arso dal sale

butta le reti

senza paura

nell’immenso

mare della speranza

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