Fonte: Free Stock Photos
Un recente post di Marco Fioretti critica il modo in cui Stefano Zacchiroli, direttore del progetto Debian, descrive in un’intervista i vantaggi del Free Software rispetto al software proprietario. La critica principale viene posta sul fatto che tra i principali vantaggi Zacchiroli metta in risalto la disponibilità del codice sorgente, cosa che per la stragrande maggioranza degli utenti, non essendo tecnici, ha poca rilevanza.
Il post ha suscitato una serie di polemiche all’interno dalla mailing list di ASSOLI, compresa una risposta dello stesso Zacchiroli.
Senza entrare nel merito della polemica, credo che ci sia un fondo di verità nelle critiche di Marco, che forse andavano impostate in maniera un po’ diversa.
Il Free Software ha avuto sin dall’inizio un problema di comunicazione con il grande pubblico, già a partire dal significato ambiguo del termine free. Il significato di libero è stato da molti inteso come gratuito, tanto che non sono pochi ancora oggi a fare confusione tra Free Software e Freeware.
Non sono un esperto di comunicazione, ma credo che ciascuno di noi interpreti un messaggio in base alla propria esperienza ed alle proprie esigenze. Se la mia esigenza è avere un software che non abbia costi di licenza e ne trovo uno con licenza libera scaricabile direttamente da Internet, dal mio punto di vista l’aspetto rilevante di quel software rispetto ad altri è la sua gratuità. Tutti gli altri aspetti sono secondari e probabilmente non li considero nemmeno, tanto da dimenticarli subito.
Suppongo che questo principio sia alla base dei messaggi pubblicitari o comunque di tutte quelle strategie di comunicazione volte alla persuasione dell’interlocutore.
Ciascuno di noi può interpretare il Free Software in maniera diversa: chi come una cosa eticamente giusta, chi come una cosa conveniente, chi come una cosa socialmente utile, chi come una cosa indifferente. E ciascuno ha bisogno di un linguaggio adeguato.
Credo che non sempre la comunicazione diretta delle libertà del Free Software sia la strada migliore per diffonderne l’uso. Si tratta di principi che possono non essere colti dalla gente comune, in genere restìa a cambiare idea o punto di vista se non fortemente motivata, cioè se non ha un interesse vero.
Credo sia molto più efficace mettere in risalto quegli aspetti del Free Software che possono essere appetibili per le varie categorie di utilizzatori, diffondendo indirettamente le idee che ci stanno dietro.