Renzi vince alle Primarie e diventa il nuovo segretario del PD.
Sale sul palco, ringrazia avversari e famiglia (in perfetto stile americano) e si lancia in quel discorso che, ancora una volta, lo identifica come unico candidato, dopo Berlusconi, in grado di applicare alla politica le regole del marketing.
Grazie soprattutto ai cittadini che oggi hanno dato un segnale che definire commovente è dire poco.
Domenica scorsa qualche decina di migliaia di italiani stremati, stanchi, nauseati dalla politica si sono riuniti insieme per fare il giorno dell’insulto: il vaffa day.
Oggi qualche milione di italiani, vincendo lo stesso disgusto e la stessa fatica, è andato ai seggi per il giorno della proposta, per dire che cosa vogliamo fare dell’Italia non chi vogliamo insultare, per dire i progetti del Paese non le liste di proscrizione di giornalisti e parlamentari.
Gli italiani hanno dimostrato una volta di più di essere migliori della loro classe dirigente.
E’ questo che ha fatto Renzi, fin dall’inizio.
E’ uscito dallo schema perdente del PD, di partito che da sempre si è rivolto ai suoi elettori, sostituendo nel tempo il termine “compagni” con “iscritti al partito”, “popolo del Pd” o altre espressioni che includevano alcuni per escluderne altri.
Renzi si è rivolto a noi, a ciascuno di noi, senza identità di partito.
Ha portato il PD fuori dal PD e puntato dritto sul target degli italiani, su tutti coloro che hanno voglia di “cambiare verso” anche se non sono “belli e democratici”.
A Firenze, sotto il palco, centinaia di persone hanno festeggiato sventolando le bandiere dell’Italia.






