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Il matrimonio del secolo - Parte terza

Creato il 05 gennaio 2011 da Vivaglisposi

Fervono i preparativi per le nozze reali britanniche che si preannunciano come le più moderne della storia monarchica inglese.
Oltre le indiscrezioni sugli invitati e sui luoghi che ospiteranno le sontuose nozze, oggi, l’intero Regno Unito sembra dover fare i conti con un problema di non facile risoluzione.
Pare, infatti, che la fabbrica di seta di Lullingstone, nel Kent, che fin dal 1937 si occupa di fornire i tessuti per nozze reali, incoronazioni e cerimonie ufficiali, abbia chiuso i battenti senza lasciare sull’intero territorio nazionale qualcun altro in grado di sostituirla.
Un vero e proprio colpo basso alle tradizioni della famiglia reale che, per il matrimonio di Kate e William, non potrà nemmeno rivolgersi alle ex colonie indiane.
L’unica possibilità sembrerebbe essere quella di un approvvigionamento di tessuti provenienti dalla Cina, stato con il quale ultimamente l’Inghilterra sembra aver stretto ottimi rapporti commerciali.
Ma il problema resta e per quanto sia difficile da immaginare potrebbe risultare, nell’ottica di sudditi e regnanti, una vera e propria macchia capace di rendere vani gli sforzi che si stanno facendo per rendere le nozze più attese dell'anno un simbolo tangibile di quanto ancora la monarchia sia importante per il popolo anglosassone.
Già nel 1953, in occasione dell’incoronazione della Regina Elisabetta, la seta proveniente dalla fabbrica di Lullingstone non fù sufficiente e per questo si dovette ricorrere all’aggiunta di altro tessuto proveniente dalla Cina. Il fatto che il prodotto di un Paese comunista venisse utilizzato per avvolgere il corpo della sovrana, sconvolse i sudditi e creò un vero e proprio scompiglio nazionale, tant è che lo stilista che confezionò l’abito, Norman Hartnell, dovette immediatamente calmare le polemiche specificando che i bachi da seta ustai per produrre il regale tessuto erano stati forniti dalla Cina Nazionalista e non da quella comunista.
Malgrado per le imminenti nozze la futura sposa sceglierà quasi certamente un vestito molto più semplice rispetto a quelli indossati da Elisabetta nel 1953 e Diana nel 1981, sembra proprio che il fatto di non poter indossare un abito totalmente “made in England” stia già provocando, all’interno dei corridoi di Buckingham Palace, un imbarazzo non indifferente.
Ad ogni modo, malgrado il tessuto con il quale verrà realizzato, si vocifera che l’abito da sposa della futura principessa porterà la firma di uno dei più accreditati stilisti inglesi: Bruce Oldfield, il quale, oltre ad essere stato uno dei preferiti da Lady Diana, già nel 1996 si occupò del vestito da sposa della moglie del premier Samantha Cameron.
Emanuele Mitiga 05/01/2011


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