Il Mattatore
Serie Senza Sfumature
di Alain Voudì
Autore: Alain Voudì
Serie: Senza Sfumature
Edito da: Delos Digital
Prezzo: 1.99 €
Genere: Erotic Romance, adult
Pagine: 99
Trama: Emilia ha poco più di vent’anni, e tutte le carte in regola per diventare un’attrice professionista. Poi incontra lui: il Mattatore, da quarant’anni dominatore del palcoscenico e protagonista di mille successi, tanto in teatro quanto sul grande schermo. All’inizio, la seduzione è per lei un’opportunità e per lui un gioco; ma pian piano, quando le maschere iniziano a cadere, entrambi scoprono che forse, questa volta, dietro al gioco c’è qualcosa di più. E la prova più importante per loro, quella dell’età, si prospetta più difficile di quanto immaginassero.
Nel cercare un nuovo libro o racconto da leggere, mi piace farmi coinvolgere dalla copertina, dalla sinossi, dal genere e dal nome dell’autore. Facile, direte voi, che sicuramente fareste altrettanto. Ebbene sì, ma ci sono quelle volte in cui invece non mi faccio guidare da nessuno di quei fattori, bensì dall’istinto.
È stato questo infatti a farmi scegliere Il mattatore di Alain Voudì, edito dalla Delos Books. Sapevo che questo autore aveva scritto fantascienza (ho seguito un poco Chew-9, sempre della Delos), ma ho successivamente scoperto che ha scritto anche racconti erotici. Incuriosito ho quindi iniziato a leggere questo racconto lungo.
Il mattatore ha un inizio che mi ha subito colpito, una scena intima ma molto dolce, delicata, e l’autore riesce a condurre la narrazione con grande abilità creando una scena divertente, ironica.
“Questo porcellino è andato al mercato… recito, pizzicando piano la punta dell’alluce appoggiato sul bordo della vasca… – Questo porcellino ha comprato una mela – proseguo, passando all’indice.- …”
Nel giro di poche pagine sono stato catturato e portato all’interno dell’abitazione di questo attore, non più giovane, ed ho cominciato a conoscere lui e Molly, una attrice di poco più di venti anni. Tra i due la differenza di età è notevole, ed è la figura autorevole che, normalmente in casi come questo, si trova ad avere vita facile nel rapporto di coppia. Ma sarà così davvero?
Una piacevole sensazione l’ho ricevuta dai dialoghi e dalle battute che i due si scambiano, sono un vero e proprio esempio di come si possa scrivere. Come se Alain Voudì si fosse trovato con loro ed avesse registrato gli alterchi, le frasi gentili e tutto il resto. Come se fossero dei (suoi) vicini di casa, dove la parete divisoria sottile consentisse di sentire tutto.
“Cos’è che cercava Milly, in realtà, nel suo fantasticare di unghie, tatuaggi e segreti personali? Le risposte più ovvie, come al solito, sono quelle che non vuoi vedere: cercava qualcosa da poter fare per me, qualcosa che la rendesse unica ai miei occhi e la distinguesse dalle altre mie conquiste.”
Attenzione a non prendere sotto gamba questo racconto, non si tratta di un banale erotico, assolutamente no. L’eros c’è, è palpabile, raccontato, immaginato, ma è solo un mezzo, uno strumento che serve per muovere i due personaggi in una danza di conoscenza, reciproca sì, ma anche personale. Il mattatore (e il fatto che non è mai stato usato il suo nome mi fa pensare che sia servito per dargli una personalità particolare, e non solo) si troverà a dover fare i conti con se stesso, con le sue paure, i suoi ricordi, e se vorrà conservare affianco a sé Molly dovrà mettersi in gioco e lasciare alle spalle i suoi personaggi, che abilmente usa come maschere a seconda del momento.
Perché Molly è riuscita, nonostante la sua giovinezza o forse grazie ad essa, ad entrare nella corazza del vecchio attore e a fargli capire che in certi frangenti non si deve recitare altri ruoli, ma il proprio.
Unica nota per me strana, dissonante, in un racconto veramente ben scritto, è nella descrizione di un appassionane bacio, ovvero:
“La sua lingua esplorava il mio palato con frenesia selvaggia e si spingeva fin negli angoli più segreti, dove il cibo va a nascondersi.”
Mi è parso bizzarro e strano descrivere e fare immaginare i luoghi più reconditi della bocca con l’immagine dei residui di cibo… Ma in fondo una riga storta (per me, sia chiaro) non toglie quanto di buono e bello ho letto.
Concludo suggerendo la lettura a tutti coloro hanno voglia di vedere come si scrivono dialoghi con battute, tenerezze, dove si esprime collera, risentimento, amore e dolcezza. Ma anche un poco di pazzia.