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Il meglio del peggio

Creato il 26 agosto 2015 da Pinomario

Succede anche questo, in un tranquillo pomeriggio di fine estate. Succede anche questo, quando, seduti sulla riva di un lago, ci si lascia accarezzare dalla sua arietta piacevole e rilassante. Succede mentre si lasciano i pensieri vagare senza ordine e senza meta, come sarebbe bene fare pi ù spesso, non solo in vacanza.

Ebbene succede di fermarsi sulla seguente idea: provare a scoprire il meglio di notare anche nel peggio. Certo, di questi tempi, a molti appare difficile anche cercare il meglio nel bene, figuriamoci ipotizzare che anche il peggio possa contenere una dimensione migliore! Siamo talmente incupiti dalla sensazione che dovunque si guardi si vedono solo tenebre e degrado che sembriamo schiavi di una strana forma di " pensiero unico", di un pensiero monodirezionale, incapaci di " tutti gli aspetti delle cose, sia degli eventi, che delle persone. Ci sfuggono, in pratica, tutti i "dettagli" della realtpensiero divergente". Siamo vittime di un handicap di conoscenza e di visione. Non ci riesce pi ù à .

Eppure modificare la possibile la verit nei dettagli , sia che si tratti di cose o eventi, sia che si tratti di persone, anche se spesso i dettagli sono invisibili, a occhio nudo. E, talora, cambiare punto di osservazione pu ò È nostra percezione e la nostra esperienza del reale. Questo vale anche e soprattutto per la nostra percezione degli individui. à e violenza, un inconsapevole urlo di dolore? immaginare il meglio in una persona classificata negativa? Cercare la presenza di qualcosa di meglio addirittura nel peggiore criminale? Ipotizzare, anche dietro aggressivit

La , qui dovrebbe essere: possiamo evitare di farlo? in ogni caso? se vogliamo continuare a riconoscerci in una che nelle tradizioni religiose viene chiamato " ambedue hanno la loro radice in quel domanda giusta, in realt à comune umanit ? Questa domanda è anche alla base di ci ò é à e della loro sofferenza. compassione" (buddismo) o " misericordia" (cristianesimo). Anche se ambedue questi concetti, in fondo, si riferiscono allo stesso atteggiamento: poich movimento spontaneo, quasi viscerale, che spesso ci "costringe" a "com-muoverci" davanti alla sofferenza di estranei, e, talvolta, a coinvolgerci e farci carico della loro fragilit

È vero, è molto difficile. Infatti di solito basta poco, perch é noi, - cos ì rapidi, sbrigativi e assoluti nel giudicare gli altri, a 180 gradi, a partire dal vicino, dal compagno di lavoro o dal partner, fino a persone che conosciamo appena come personalit à pubbliche o altro, - appena notiamo à , che, poi, siamo anche solo un aspetto negativo in un individuo siamo portati subito a disconoscere in lui, e in tutto quello che fa, qualunque significato positivo. E a scaricare su di lui passioni negative e rifiuto totale. E, talora, anche, aggressivit bravi a sublimare in "giusta indignazione".

Mentre pensieri di questo genere, vagavano, senza controllo, nella mia mente, in quel piacevole pomeriggio sul lago, mi sono ricordato , quasi a conforto della piega che andavano prendendo i miei pensieri, di un romanzo, di orribili della morte di un innocente provocata dal tradimento di un amico. Eppure l'autore riesce - io non ci avrei mai pensato - ad immaginare che Giuda (e qui credo che , senta venir su con forza dal suo intimo, senza per questo essere pentito o cambiare strada, questa invocazione a Dio o a un ipotetico destino: " parsa una situazione capace di illustrare, in modo suggestivo, come i positivi impensabile immaginare che, tanti, pur Luca Doninelli, che avevo letto qualche mese prima, L'autore fa raccontare la storia di Ges ù di Nazareth dal punto di vista dell'amico-discepolo che poi lo ha tradito e consegnato alla morte. Poche cose sono pi ù ), mentre, nella notte, è incamminato, deciso, insieme a una banda di sgherri, verso il luogo dove è Ges Giuda rappresenti tutti i Giuda di ciò che è umano ù che questa strada non finisca mai! ". A me è è mai annullato, in un essere umano. Non è Fa' sentimenti umani di fondo, in questo caso quelli di amicizia e di compassione, nonostante tutto, non muoiono, sono sempre vivi in chiunque, pur se costretti nel fondo dell'animo, e urgono per venire a galla, anche quando non ci riescono. Il meglio del peggio esiste, non incamminati sulla strada del peggio, siano costretti dal " loro meglio", almeno, ad auspicare in cuor loro: fa' che questa strada non finisca mai!

Certo, non sempre la ragione e la logica sono in grado di dimostrare questa realt à , ma forse la ù letteratura o il cuore o la poesia di un lago sanno dircelo con pi convinzione!


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