Carolina Kostner mi ha sempre dato la sensazione di essere un’atleta capace di incantare, di una bellezza rara quando danza sul ghiaccio, purtroppo i punteggi e le classifiche più di una volta hanno decretato che performava molto al di sotto delle sue capacità.
E’ stata per molto tempo la classica atleta dalle incredibili potenzialità ma che non riesce ad esprimersi fino in fondo. Nel suo caso, non serve un mental coach per capire che la sua performance era spesso compromessa in maniera importante da quello che capitava nella sua testa.
Due giorni fa Carolina ha vinto meritatamente l’oro, ma ve la ricordate ai quei Mondiali di Torino del 2009? E ai giochi olimpici invernali a Vancouver? Come mental coach e appassionata di ice skating ho sempre seguito le sue gare. Ero delusissima dai suoi piazzamenti (dodicesima ai mondiali e sedicesima a Vancouver). Mi faceva proprio rabbia… come era possibile sprecare tanta grazia e tanto talento in questo modo? Il mental coach che è in me lo sa bene, e sa anche come a volte non serva soffrire e perdere così tanto per poter maturare e raggiungere l’equilibrio che finalmente, da grande campionessa ha raggiunto.
Ti propongo qui sotto il link al video di quel momento, solo per farti notare una cosa. Nota l’espressione del viso di Carolina. Tienila a mente, puoi guardare soltanto i primi minuti della performance, perché è facile intuirne il risultato, e poi perché questo articolo non vuole essere un inutile rivangare il passato, ma una celebrazione alla sua attuale vittoria.
Non serve essere dei grandi mental coach o esperti di lettura di linguaggio del corpo per capire che Carolina in quel momento era completamente fuori stato. Si legge profonda preoccupazione nei suoi occhi e nel suo bellissimo viso. E i primi volteggi sul ghiaccio sono incerti, il suo corpo segue le sue emozioni, non è fluido, è incerto, lavora a metà…
Quando lavoro in coaching con i miei atleti per me questo è un punto fondamentale. Come puoi metterti in campo se non sei nello stato giusto? Come puoi PERMETTERTI di vanificare ore, giorni, settimane, anni di allenamento perché in quel decisivo momento lasci che le tue emozioni negative prendano il sopravvento?
La tua responsabilità come atleta è quella di andare in campo morendo dalla voglia di dare il meglio di te stesso, al di là della pressione, del risultato, delle classifiche e di quanto diranno di te in giro… chi lavora in mental coaching ha la possibilità di avere degli ottimi strumenti per poter essere nello stato di grazia al momento giusto. Perciò quando i miei atleti non si ricordano di utilizzare questi strumenti, è come se si dimenticassero come si fa un gesto tecnico, o si dimenticassero come utilizzare i propri muscoli!
Una volta una persona mi ha detto: nella vita o guidi o sei guidato. Non c’è via di mezzo.
Se ti lasci guidare da altre cose/persone che non siano la tua volontà di far uscire il meglio di ciò che sei, è come fare una competizione ad occhi chiusi, lasciando la tua performance al destino. Ti alzi bene quella mattina? Ok, va bene. Ti alzi male? Disastro. NO!!!
Prenditi la responsabilità di essere in forma mentalmente come lo sei altrettanto fisicamente e tecnicamente. Allenati! E sarai sempre tu a guidare. Forse potrebbe ancora capitare di alzarti male la mattina qualche volta, ma potrai fare qualcosa per cambiare!
Come tutti i grandi campioni, Carolina ha vinto e perso molto. Poi è sempre stata favorita, perciò in ogni sua sconfitta la delusione di tutti era maggiore… molti vedevano in lei la stoffa da fuoriclasse che le appartiene, e ora finalmente anche lei si sente cucita addosso la stoffa da campionessa quale è!
La cosa che imparo osservando le sue evoluzioni di atleta è che nonostante tutte le delusioni cocenti, le difficoltà di trovare il proprio equilibrio e la propria maturità di professionista, lei non si è mai arresa. Ha fatto tesoro di ogni esperienza e si è fatta sempre più forte.
I pattinatori sono abituati a cadere e rialzarsi, il più velocemente possibile e con un sorriso sulle labbra. Carolina dopo ogni caduta ha imparato si è rialzata sempre più forte, tenace e determinata. Ed ha cambiato il suo destino.
Lei stessa lo dice, in questa intervista post-gara (mi scuso per la cattiva risoluzione del video):
Mi piace molto quando dice che con questa gara ha avuto la possibilità di cambiare quello che di negativo c’era stato. E’ questo il senso di tutto. Cambiare si può, sempre, a tutti i livelli.
Si tratta di decidere che è giunto il momento di prendere le redini di se stessi e mettersi a guidare.
Un’altra sua dichiarazione che ho trovato in queste ore nelle varie interviste post vittoria mi è piaciuta particolarmente:
"Mi sono allenata così duramente e ho programmi bellissimi, ma il mio obiettivo era mostrare quanto amo il pattinaggio".
Il suo obiettivo era mostrare il suo amore per il pattinaggio. Questo le ha permesso di esprimersi al meglio e liberare tutto il suo talento. E’ solo quando e pensi soltanto a fare al meglio quello che sai fare che la magia accade, e tutti gli allenamenti prendono il loro senso e rendi i tuoi programmi i migliori di sempre.
Lascio giudicare a te se è riuscita a mostrare al mondo il suo amore nel video qui sotto, che è quello della vittoria. Ti chiedo soltanto di notare la sua espressione del viso questa volta:
In quella pista non c’erano classifiche, risultati, sponsor… c’era solo lei. Un’ imponente aura di serenità, divertimento, gioia. Sin dalle prime immagini, mentre ascolta le ultime raccomandazioni del suo coach, lo capisci che è pronta. Il viso è concentrato, ma disteso. Lo sguardo è fermo. Sa perfettamente che quello è, come dice lei, “il suo momento”.
Il nostro Federico, curatore della stringa di news sportive del blog e bravissimo giornalista sportivo, ritengo abbia colto molto bene il senso della vittoria di Carolina nel suo articolo di ieri… Qui sotto trovi il link, leggi cosa ne pensa nel suo blog:
http://sportsecondomilitello.blogspot.it/
Federico la definisce un’artista, colei che fa dimenticare che si sta assistendo ad una competizione e regala pura magia ad un pubblico in estasi. Io mi sono commossa nell’assistere alla sua danza. A te che effetto ha fatto?
E a proposito di amore, senti cosa dice Benigni:
Il suo amore incrollabile per il pattinaggio l’ha resa libera. Che questa sua storia possa essere d’ispirazione per ogni sportivo che duramente lotta ogni giorno per conquistare la cima e mostrare al mondo il suo amore per lo sport che pratica. E come adesso sappiamo… l’amore vero non perdona.
Brava Carolina, che questo tuo momento possa durare veramente a lungo!
Di Silvia Pasqualetti