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Il mercato e l’amicizia

Da 19stefano55

Nel mio studio sui  nuovi stili di vita per determinare  come necessiti un nuovo modello di sviluppo basato sulla cooperazione locale che non disdegna poi l’esportazione e ancor più l’accoglienza di chi vuol ammirare le nostre identità (arte, alimentazione, ambiente….ma su quest’ultimo ci stiamo compromettendo!), sto incontrando teorie italiche ed economiche proveniente dalla grande scuola napoletana (es. Antonio Genovesi, Gaetano Filangieri).

In essi il mercato è luogo di amicizia (cioè di relazioni , di sentimenti, di reciprocità). Ma ciò a patto che non ci siano i “furbetti”. Quindi necessita condivisione, fiducia pubblica. Se rimane quella privata ( a Frà che te serve!) collegata a interessi, parentele di sangue, si avrà un non sviluppo o comunque la mancanza di giustizia.

Pertanto una conclusione molto valida per l’oggi: se non c’è confidenza nel Governo, nei magistrati, negli altri non ci sarà sviluppo sociale e civile! E’ del 1700 ma ….non è mai troppo tardi.



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