Recensione (attenzione spoiler per “the giver” e “la rivincita”) “Quando Matty era ancora nuovo al Villaggio, gli era capitato spesso di fissare quell’uomo perché non aveva mai visto nessuno con una macchia simile. Nel posto da dove Matty veniva certi difetti non erano ammessi. Si condannavano a morte le persone per molto meno.” Dimenticate la società inquietante e perfetta di Jonas o l’assenza di compassione del villaggio di Kira, con il “Messaggero”, terzo capitolo della saga “The Giver”, Lois Lowry ci presenta la “società ideale”, il mondo perfetto dove la gente aiuta i deboli e gli afflitti, e tutti convivono in pace e armonia senza distinzioni tra sani e disabili. Il protagonista è Matty, il bambino pestifero e impertinente, amico di Kira che alla fine della “Rivincita” è stato adottato dal Veggente nel Villaggio che accoglie gli infermi. “Abbiamo il museo, Matty, per tener viva la memoria di come siamo arrivati e per quale motivo: un nuovo inizio in un luogo nel quale far tesoro di quello che abbiamo imparato e di quello che ci siamo portati via dal vecchio” Sono passati sei anni da quegli eventi e Matt è cresciuto, si fa chiamare Matty (l’aggiunta della sillaba specifica l’età di una persona) e non si definisce più “la Belva tra le belve”. Viaggia spesso attraverso la foresta per portare messaggi negli altri villaggi e per questo spera di diventare un “messaggero”, infatti come tanti ragazzi della sua età attende con ansia l’assegnazione del vero “nome” da parte del Capo, il giovane Jonas che è arrivato nel Villaggio otto anni prima con il piccolo Gabriel. Jonas ha il potere di “vedere oltre” e ha notato che la gente sta cambiando, non sono più altruisti e
caritatevoli come una volta, e vogliono chiudere il confine per impedire l’accesso agli stranieri e gli infermi. Tutto questo è iniziato con il mercato del baratto, un luogo ambiguo e oscuro dove le persone ottengono oggetti o “altro” grazie a degli scambi con un uomo che si fa chiamare “direttore del baratto”. Matty nel frattempo ha scoperto di possedere un potere inatteso che non riesce a comprendere e ha notato che la foresta è diventata ostile nei confronti degli estranei, ma è davvero così?