Il messaggio del Vescovo per il nostro Natale
Creato il 20 dicembre 2014 da Ambrogio Ponzi
@lucecolore
Vivere un Natale vero per continuare a sperare
Verrà, viene, è venuto. Gesù è la promessa, è l’attesa, è l’avvenimento.
Gesù è sempre il Veniente ed è sempre il Presente. Davvero misterioso è il Dio che nasce nella carne dell’uomo. In queste povere parole umane si condensa lo stupore di Natale.
E quanto più stupefacente giunge il Natale, tanto più immenso e quasi irraggiungibile è il suo mistero. Mistero di gloria e mistero di umiltà, mistero di potenza e mistero di inermità.
Come sei grande Signore a Natale, come sei piccolo nel tuo essere Bambino! La Chiesa finalmente vede e contempla la tua nascita, dopo secoli di attesa, sempre fiduciosa nella promessa del suo Dio.
Questo Gesù che viene nella storia umana sempre ci sorprende, sempre genera nella fede una letizia oltre ogni immaginazione, tanto da essere quasi imbarazzante se consideriamo la piccolezza, la strettezza, l’indegnità del nostro spirito.
Ma per questo Gesù è venuto, per questo viene in questo Natale. Viene per noi.
In realtà la venuta di Gesù nel mondo storicamente è un evento lontano dal nostro tempo, eppure il suo venire di nuovo indica una contemporaneità evidente e insieme strabiliante perché lui è esattamente l’uomo che sono io e l’uomo che siamo noi.
Il nascere di Gesù oggi è per me fondamentale.
Se così non fosse Gesù diverrebbe un puro e semplice, sia pure ammirevole, personaggio storico come tanti altri. Lui in realtà non è annoverabile tra i veri personaggi della storia.
Perché è uomo-Dio! Qui sta davvero il punto fermo della fede. Gesù è qui e ora perché attraversa i secoli ed è il Vivente nell’uomo di ieri, di oggi e di sempre. E qui sta la bellezza insuperabile del Natale: Gesù è davvero il “Dio con noi”, il Dio che tanto si è abbassato da assumere in tutto la nostra natura umana.
E’ nella mia coscienza di fede che riconosco in Gesù uomo il Cristo della fede, il Signore del cielo e della terra. Di fronte a lui riconosco e vedo il Signore Dio mio, il Salvatore.
Questa verità della fede cattolica mi interroga, mi inquieta e mi esalta di gioia grande. Così posso diventare testimone del Natale di Gesù perché l’ho visto nella fede, l’ho incontrato e lo incontro nel mio essere al mondo, nel mio essere presente e attivo nella storia e nella società degli uomini.
Se così stanno le cose, non mi è più possibile rimanere inerte, assente, indifferente. Mi muovo in lui, vivo di lui, amo lui e spero in lui. Il suo sguardo, il suo volto si trasformano in dono per me e per tutti. Questo è il mio Natale. Ed è anche il mio affettuoso augurio ai fratelli e alle sorelle che vivono nell’amata Chiesa di Fidenza, fedele a Cristo e alla storia del mondo.
+ Carlo, Vescovo
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