Dopo aver galleggiato sulle acque del mare per chissà quanto tempo, una bottiglia che racchiude un vecchio messaggio finisce sulla scrivania dell’ispettore Carl Mørck. Un grido di aiuto scritto con il sangue: due fratelli imprigionati chiedono di essere liberati. Chi sono i due ragazzi, e perché nessuno ne ha denunciato la scomparsa? Potrebbero essere ancora vivi? Carl Mørck e il suo assistente siriano Assad dovranno usare tutte le risorse disponibili per svelare la spaventosa verità che le onde del mare hanno trascinato alla deriva troppo a lungo.
La Recensione
Un criminale, nascosto sotto varie identità ed operante in Danimarca, sceglie le vittime tra i figli di coppie danarose, sequestrando sempre due fratelli a scopo di estorsione. Ottenuto il riscatto, libera solo uno dei due e uccide l'altro, come dimostrazione della propria determinazione ad effettuare un ulteriore assassinio nel caso i familiari non tacessero sull'accaduto.Come è possibile che il sequestro e l'omicidio rimangano sconosciuti in un paese che conta metà della popolazione della Lombardia e perché dopo il pagamento del riscatto non viene denunciato il crimine alla polizia? Tutto ciò è giustificato dall'autore con il fatto che le vittime vengono scelte fra i componenti di famiglie numerose facenti parte di sette religiose, notoriamente molto riservate con chi non fa parte del loro gruppo.Se si accettano tali premesse, si può anche ammettere che uno dei giovani sequestrati, rinchiuso in un capanno da pesca, pur con le mani legate dietro la schiena, riesca a scrivere un messaggio con il proprio sangue, a sigillarlo in una bottiglia e a gettarlo in mare. Tale messaggio, dopo varie peripezie e a distanza di diversi anni, arriva sulla scrivania di Carl Morck, il capo della sezione di polizia "Q". Di cosa si occupi questa sezione non è ben precisato in questo romanzo e bisogna risalire ai precedenti episodi per capire che si occupa di vecchi casi non risolti. Carl Morck viene coadiuvato da un misterioso assistente siriano dalle capacità imprevedibili, da una ragazza che soffre di un Disturbo Dissociativo d'Identità e, occasionalmente, da un ex esperto della polizia scientifica.Data la difficoltà di interpretazione dello scritto nella bottiglia, reso quasi illeggibile dalla condensa in essa formatasi, le indagini della polizia procedono per tentativi. Una volta ipotizzata l'identità della vittima, Carl Morck si mette a indagare su possibili avvenimenti che, nell'ambito di sette religiose, possano presentare analogie con il caso in esame. Ecco allora che, pur indagando su un "cold case", le indagini si estendono necessariamente anche a possibili reati in corso, con un susseguirsi e accavallarsi di intricate situazioni che Adler-Olsen è maestro nel costruire e dipanare, in una Danimarca difficile da immaginare tanto violenta.Nonostante le premesse poco favorevoli alla risoluzione del complesso caso, dove i testimoni risultano più che mai reticenti a rivelare ciò che sanno, non ci sono pause in questo romanzo dove la trama si dipana coinvolgente e a un ritmo sempre più incalzante fino alla resa dei conti finale.
Quando si vuole fare un complimento ad un autore di romanzi polizieschi, è entrato nell'uso comune quello di paragonarlo a Henning Mankell, tanto che si sente spesso parlare del Mankell norvegese, islandese, finlandese e, addirittura, greco e turco. Adler-Olsen non può peraltro paragonarsi al noto giallista svedese ma, piuttosto, a Stieg Larsson. Chi ha letto con passione la trilogia di "Millennium" non potrà che apprezzare anche Adler-Olsen per il ritmo serrato, il gusto dei colpi di scena e le vicende al limite dell'assurdo.Negli scritti di Adler-Olsen notiamo peraltro qualche sbavatura, come quando il serial killer entra nell'ospedale dove è ricoverata la donna che vuole uccidere e lei lo fissa a occhi spalancati, dimenticando che poco prima si era affermato che aveva gli occhi coperti dalle fasciature.Anche sull'umorismo dell'autore si può discutere. Personalmente trovo che una considerazione come "Il saggio non piscia controvento" sia più irritante che divertente. Siamo lontani dalla travolgente vena ironica di Leif Persson, di cui non si può non ammirare anche la perfetta analisi che fa del crimine, solo per citare un altro autore edito da Marsilio che può stare al livello di Mankell. Tuttavia la strana squadra investigativa, formata da tre personaggi tanto diversi fra loro, risulta intrigante e fa venire in mente vagamente la surreale famiglia Malaussene di Pennac. L'originalità del romanzo di Adler-Olsen non consiste nel tipo di giallo, in quanto di caccia ai serial killer ci hanno subissati i polizieschi americani, né nel meticoloso inserimento di indizi che consentano una razionale soluzione del caso, quanto per il sovrapporsi di vicende in cui l'autore riesce brillantemente a districarsi e il contesto il cui opera l'omicida che è quello delle sette religiose. Il "cattivo" non solo compie i crimini per ottenere la soddisfazione economica del riscatto ma anche come forma di rivalsa nei confronti del padre manesco e fanatico religioso. Nel romanzo, pertanto, troviamo numerosi drammatici flashback inerenti alla gioventù del killer che si alternano con le indagini di Carl Morck e le vicende della sua vita privata particolarmente complessa. In essa interagiscono una ex moglie invadente, un figlio petulante alla costante ricerca di soldi, nonché un collega paraplegico di cui il nostro poliziotto si prende cura. Leggere questo romanzo di Adler-Olsen è come entrare in un mondo diverso da quello in cui siamo abituati. Sembra che Italia e Danimarca, pur essendo membri dell'Unione Europea, abbiano una weltanscauung sul diritto del lavoro completamente diversa. L'operatività della polizia sembra affidata alla buona volontà dei singoli e nessuno appare crearsi problemi se una dipendente decide improvvisamente di prendersi una pausa e manda a lavorare al proprio posto la sorella al fine di non vedersi ridurre lo stipendio. E' forse la Danimarca il vero paradiso dei lavoratori?
Giudizio:+3stelle+ (e mezzo)
Articolo di Antonio
Dettagli del libro
- Titolo: Il messaggio nella bottiglia
- Titolo originale: Flaskeposte fra P
- Autore: Jussi Adler-Olsen
- Traduttore: Maria Valeria d'Avino
- Editore: Marsilio
- Data di Pubblicazione: in uscita a settembre 2013
- Collana: Farfalli - Giallosvezia
- ISBN-13: non ancora disponibile
- Pagine: 560
- Formato - Prezzo: Brossura - prezzo da stabilire