Kevin Constant con la maglia del Genoa: sembra Sculli dopo un trapianto di melanina
C’è più traffico nel centrocampo del Milan che in viale della Regione Siciliana a Palermo (e lì è una piaga…). C’è un continuo entra-ed-esci che neanche nelle stanze di Sara Tommasi. Altro che porto di mare, è peggio che le banchine di Rotterdam e Singapore messe insieme. Insomma, il movimento è incessante intorno al centrocampo rossonero. Ma al tempo della piena crisi dei mercati, la merce non è sempre pregiata.
Archiviato un decennio di Seedorf, tra dribblign e ciabatte, si cambia ancora. Ma senza criterio, come nella migliore tradizione a parametro zero degli ultimi anni. Sia benedetto l’auspicato mancato rinnovo di Flamini: non avrebbe accettato un contratto da 1,8 milioni, evidentemente si era convinto che in quanto macellaio poteva pure accampare diritti su Alba Parietti. Insieme a lui - i tifosi milanisti dovranno farsene una ragione – non si vedrà almeno per sei mesi neanche Sulley Muntari. Si è rotto, l’autore del gol più controverso della stagione, il fine cesellatore noto come “il randello di Accra”.
Al suo posto è arrivato Kevin Constant, franco-guineano del Chievo che già sarebbe dovuto arrivare nel gennaio 2011. L’ennesimo affare sull’asse Milan-Genoa, dopo Boateng, Papastathopoulos, Kaladze, Merkel, El Shaarawy. Grandi colpi e bidoni. Gormiti e Sbrodolina. L’elenco si completa adesso con il difensore Acerbi, che speriamo non sia nomen omen.
E in difesa ri-spunta il nome che non t’aspetti. Vero che Galliani l’aveva già detto, ma chi ci credeva davvero che Dídac Vilà sarebeb davvero rientrato alla base? Un oggetto misterioso, che pare abbia riacquistato la fiducia della società. Almeno così lo vende la dirigenza educata alla scuola di Publitalia. Male che vada, al giovin Dídac potrebbero far interpretare lo spot di Cicciobello. E così facciamo contento pure Preziosi.
Giorgio Caccamo
@giorgiocaccamo