Il miliardario controvento

È ormai guerra aperta tra il miliardario Donald Trump e l’industria scozzese delle rinnovabili. Causa scatenante del conflitto, la costruzione di un parco eolico offshore al largo delle coste dell’Aberdeenshire. Già, perché la vista degli impianti rovinerebbe il panorama che si gode dall’esclusivo Golf Club di proprietà del multi-miliardario americano.

E così, presa carta e penna, Trump ha scritto al Primo Ministro scozzese Alex Salmond accusandolo di “voler distruggere le coste scozzesi“. Dal canto suo, Salmond ha replicato con un gioco di parole, definendo quelle di Trump “un nonsense di accuse inventate” (a trumped-up nonsense).

Ben più decisa la riposta di Niall Stuart, direttore esecutivo della Scottish Renewables (l’associazione che rappresenta l’industria delle rinnovabili scozzese), che ha attaccato frontalmente Trump: “Chi è Donald Trump in Scozia per raccontare ciò che è buono per la nostra economia e il nostro ambiente?” ha detto. “L’energia eolica offshore sta già attirando miliardi di sterline di investimenti e creando centinaia di posti di lavoro in tutta la Scozia, anche a Stornoway, la città dove è nata sua madre”.

E il governo scozzese cosa dice? Ufficialmente, si limita a far sapere che sta valutando tutte le posizioni relative al progetto. Ma un suo portavoce ha dichiarato: “Uno studio recente suggerisce che sfruttando solo un terzo delle risorse al largo delle nostre coste, entro il 2050 potremmo generare elettricità sufficiente ad alimentare la Scozia sette volte.”

Anche i vari partiti sembrano appoggiare il progetto del nuovo parco. Tra le varie dichiarazioni, spicca quella di Willie Rennie, leader del partito liberal-democratico: ”Ciò che il signor Trump deve capire è che la Scozia sarà all’altezza delle proprie responsabilità per affrontare i cambiamenti climatici. La sua lettera è un tentativo piuttosto disperato di un uomo ricco, che persegue solo il proprio interesse. Lui dice che il mondo sta ridendo della Scozia, ma in realtà è la Scozia che sta ridendo di lui”.

Insomma, pare che questa volta Donald Trump dovrà rassegnarsi. Magari, si consolerà giocando un po’ a golf.

[foto da thinkprogress.org]