L’uso «documentario» della fotografia ha contribuito in modo determinante alla diffusione dello scetticismo epidermico del XX secolo, all’ateismo incolto che nega l’impossibile senza possibilità di alternative: non si crede più nelle Streghe e nei Diavoli non perché siamo andati avanti, ma perché siamo precipitati. Alla Mummia odorosa di unguenti e di balsami abbiamo sostituito l’Ibernato: il frigorifero ha preso il posto del sarcofago e lo Stronzo del miliardario defunto quello dell’immortale cadavere di Uomo-Dio. Su questo mondo dove «il tutto è falso» regna un potere totalmente negativo che non sa più difenderci dalla Morte, lasciandone in noi la consapevolezza.