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Il Minicinex

Creato il 24 dicembre 2015 da Pim

MinicinexEccolo, il proiettore Minicinex della Harbert, il regalo natalizio che tanto desideravo. Mica il Festacolor, suo parente povero, sette diapositive fatte scorrere a mano che racchiudevano una breve storia di Pippo, Paperino o Svicolone. No. Il Minicinex, produceva immagini in movimento, erano filmini in super8 animati a colpi di manovella. In quanto a tecnologia pareva una copia plastificata delle rudimentali macchine di proiezione usate dai Lumière, però quello significava per me cinema vero. E a colori, per giunta. Il punto era che l’apparecchio, per quanto semplice, costava caro. Non ricordo la cifra, forse non l’ho mai saputa, comunque più di quanto i miei potevano permettersi nei primi anni '70. Dunque fu Festacolor, con i suoi fotogrammi e le batterie che si scaricavano continuamente. Ci trascorrevo delle ore ma sempre pervaso dalla sensazione, anzi dalla convinzione, che il Minicinex sarebbe stato più divertente. Provavo la consapevolezza struggente di una felicità irraggiungibile perché ingiustamente negata. Che colpa può avere un bambino che desidera? A dire il vero nessuno dei miei compagni di classe possedeva un Minicinex, nemmeno Roberto o Simona che provenivano da famiglie abbienti. Anche per questo motivo, quindi, rimase nel mio immaginario come un oggetto misterioso ancora più ambito. Tuttora, a quarant'anni di distanza, non posso levarmi dalla mente i visi gioiosi dei bambini presenti nella foto pubblicitaria, simbolo principe di tutti i sogni destinati a rimanere inappagati.


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