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Il Ministero della Giustizia condannato a risarcire 250 agenti penitenziari per straordinari non pagati

Da Avvdanielaconte

Il Ministero della Giustizia condannato a risarcire 250 agenti penitenziari per straordinari non pagati

Carcere di Parma

Il TAR Emilia Romagna ha condannato - con sentenza n. 307 del 14.09.2011 - il Ministero della Giustizia al pagamento degli straordinari non corrisposti, dal 2004 al 2009, a 250 agenti penitenziari che lavorano a Parma
Ad ognuno degli agenti dovrebbe essere corrisposta una somma che va dai 2.000,00 ai 5.000,00 Euro.
La vicenda che ha dato origine al processo è la seguente: da anni gli agenti penitenziari che operano a Parma erano costretti a lavorare anche per due settimane di fila, senza osservare il turno di riposo. Tuttavia, non veniva loro corrisposto l'indennità per gli straordinari prevista dal contratto collettivo ma, al massimo, riposi compensativi
I Giudici amministrativi hanno precisato che "Le disposizioni contrattuali prevedono che la chiamata in servizio nel giorno destinato al riposo compensativo o nel giorno festivo sia retribuita con un “indennizzo da disagio”, pari ad 8,00 euro oltre al recupero del giorno di riposo".
Nella sentenza si legge, altresì, che la funzione della retribuzione per la prestazione di lavoro straordinario è quella di ricompensare per il lavoro svolto al di fuori dell'orario di lavoro ordinario, mentre la funzione del riposo compensativo è quella di "consentire al lavoratore, in primo luogo, di ripristinare il proprio equilibrio attraverso il risposo (che deve avvenire entro le due settimane successive) e di risarcire il lavoratore stesso con una sorta di indennizzo, il cui ammontare appare, peraltro, pressoché simbolico".
Per questi motivi, il TAR ha ritenuto che ai ricorrenti spettano il compenso per lavoro straordinario e l'indennizzo contrattualmente previsto quando svolgono attività lavorativa nei giorni festivi o nei quali spetterebbe il riposo. 
La sentenza che qui si commenta potrebbe aprire la strada a tantissimi altri ricorsi, a causa della situazione di carenza di organico delle carceri italiane, che porta le amministrazioni penitenziarie a chiedere agli agenti penitenziari di svolgere lavoro straordinario anche nei giorni di riposo.
Le conseguenze per lo Stato potrebbero essere molto onerose : si calcola che soltanto a Parma i risarcimenti potrebbero raggiungere la somma di 500.000,00 Euro.
Roma, 19 settembre 2011   Avv. Daniela Conte
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