La conferenza stampa di Ivan Mrkic e Vesna Pusic
di Marina Szikora, corrispondente di Radio Radicale [*]
Continua il disgelo nelle relazioni tra Croazia e Serbia dopo il grande freddo seguito alla vittoria di Tomislav Nikolić alle elezioni presidenziali serbe del maggio 2012 e soprattutto a certe dichiarazioni del leader il Partito progressista serbo, costruitosi dopo la scissione dal Partito radicale serbo, la formazione ultranazionalista guidata da Vojislav Šešelj, tutt'ora imputato all'Aja. Dopo la visita del premier croato Zoran Milanović a Belgrado, che e' stato il primo passo per sciogliere il gelo, questa settimana, lunedì 4 marzo, a Zagabria si e' recato il ministro degli esteri serbo Ivan Mrkić che ha avuto colloqui con la sua collega croata Vesna Pusić. I due capi della diplomazia, questa la notizia, hanno concordato di formare una commissione mista per tutte le questioni aperte tra i due paesi. La vicepresidente del governo croato e ministro degli Esteri e degli Affari europei, Vesna Pusić, ha dichiarato che lavoreranno sui temi lasciati dal passato ma anche sulle attualita' e sui cambiamenti che riguardano l'ingresso della Croazia nell'Ue, vale a dire il fatto che la Croazia abbandonera' il Cefta [Accordo centroeuropeo di libero scambio, n.d.r.] con il suo ingresso nella zona europea di libero mercato. Ma geograficamente, ha ribadito Pusić, restiamo qui e le relazioni con i vicini sono molto importanti.
A capo della commissione mista dei due Paesi ci saranno i viceministri degli Esteri e nel suo ambito operera' una Commissione per le persone scomparse i cui primi risultati dovrebbero essere visibili gia' entro la meta' di quest'anno. Sono stati concordati anche incontri regolari ogni sei mesi a livello di ministri degli Esteri. Nei colloqui si e' parlato inoltre del contributo croato nel processo relativo alle riforme europee in Serbia e in questo contesto settimana scorsa vi e' stata una visita di rappresentanti croati a Belgrado. "Il cammino di ogni paese nella regione verso l'Ue e' utile per questo paese ma anche per la stabilita' dell'intera regione e noi appoggiamo la posizione che la Serbia deve ottenere la data per l'inizio dei negoziati in base agli alti criteri nelle riforme, ma con un messaggio politico positivo" ha sottlineato la ministro Pusić. Congratulandosi con la Croazia per il suo vicino ingresso nell'Ue, il ministro Mrkić ha rilevato che la Croazia in questo modo incammina la strada ed e' l'esempio per la regione.
Per quanto riguarda la questione delle minoranze nazionali in Serbia ed in Croazia, si e' parlato della necessita' di standardizzare le condizioni ed i trattamenti. Si e' discusso dell'educazione, vale a dire della disponibilita' di manuali croati per gli allievi croati in Serbia. Sulla delicatissima questione delle reciproche accuse per genocidio alla Corte internazionale di giustizia, Pusić ha sottolineato la prontezza di mettere questo problema all'ordine del giorno, ma questo tema, ha precisato, sara' attuale quando verranno risolte le questioni aperte: prima di tutto quella delle persone scomparse e poi i processi di incriminati e accusati di crimini di guerra. Il ministro serbo, da parte sua, ha detto che in parole povere, i due paesi camminano verso il punto in cui potrebbero rinunciare ai ricorsi. "C'e' bisogno di una via, questo e' il nostro obbiettivo perche' non vogliamo che con queste accuse si sviluppino situazioni che non contribuiscono alla salute di nessuna nazione", ha detto il ministro degli esteri serbo, mentre per quanto riguarda la domanda dei giornalisti su un futuro incontro tra i due presidenti, Josipović e Nikolić, Mrkić si e' detto convinto che questo incontro ci sara' sicuramente.
[*] Il testo è la trascrizione di parte della corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda oggi