Il ministro della Difesa Ignazio La Russa sottoporrà al prossimo Consiglio del Ministri la proposta di riportare in patria le spoglie dei re d’Italia che risposano in terra straniera. La notizia è stata data dallo stesso Ministro invitato al convegno sull’unità italiana organizzato a Palazzo Marino dal vicepresidente del consiglio comunale di Milano, Stefano Di Martino. E’ stato Vittorio Emanuele di Savoia, in una lettera indirizzata agli organizzatori dell’evento, a chiedere che le spoglie dei nonni e dei suoi genitori possano tornare in Italia. “Credo che sia giusto che al di là del giudizio che si può dare sul percorso personale e storico degli ultimi due re d’Italia, ad anni ormai dalla loro morte, possa essere accolto il desiderio dei discendenti e anche di tanti italiani di vedere riposare nella terra italiana le salme degli ultimi due re e delle loro consorti”, ha detto La Russa. “Si tratta di un gesto di pietà – ha proseguito il Ministro – ma anche un gesto che rinsalda la comune appartenenza alla nostra storia italiana. Ritengo che in occasione del 150esimo anniversario dell’unificazione nazionale fra le tante cose che stiamo facendo sarebbe giusto traslare le salme degli ultimi due re e delle loro consorti. Non voglio neanche dire se debbano essere portate al Pantheon o altrove, ma ritengo che sarebbe un atto di pietà e anche di ricordo di ciò che comunque le varie generazioni, nel bene e nel male, hanno fatto per consegnarci la nostra identità”.
Nel 1878 il consiglio comunale di Roma stabilì, all’unanimità, che la salma del padre della patria, Vittorio Emanuele II, sarebbe stata collocata nel Pantheon, la seguirono quella del re Umberto I e della regina Margherita. “La sepoltura nel Pantheon di re Vittorio Emanuele III, di re Umberto II, delle regine Elena e Maria José sarebbe un importante gesto di riconciliazione con la storia comune a cui tutti gli italiani appartengono, non una mera esaltazione del passato” fanno sapere dall’Istituto nazionale per la Guardia d’onore alle reali tombe del Pantheon il cui direttivo, attraverso una nota diffusa on line “auspica che il Ministro della Difesa riesca a sensibilizzare il Governo, ponendo fine a questo ingiusto esilio dei morti che dura da troppi anni”.
Pubblico la notizia così come l’ho trovata in rete, rilanciata da un amico su Facebook e dal sito delle Guardie d’onore. Lascio a voi, se lo desiderate, i commenti.