P: Milano e l’Aperitivo, un’unione nata qualche anno fa, diventata un simbolo, un momento “sacro” che si è ritagliato uno spazio ormai irrinunciabile nella giornata di molti.
Ognuno lo ha poi interpretato in modo differente, c’è chi lo ha trasformato in una sorta di cena, chi in una degustazione di un buon calice di vino o di un cocktail originale. Io credo sia soprattutto un’occasione di condivisione, con un amico, un collega, la fidanzata, o anche semplicemente con se stessi, poiché è solitamente il primo attimo successivo a una tesa e faticosa giornata di lavoro, è il ritorno per alcuni alla libertà.
Sono un fan della qualità, da sempre, piuttosto cose semplici, facili, ma di qualità. Le paste fredde e scotte, le patatine della settimana prima, i malloppi di riso che tendono a trasformarsi in un’arma, le olive chimiche sono tutte cose che non mi appartengono e che non vedrete mai sulla mia tavola.
Volete fare felice qualcuno ma non avete tempo di preparare nulla ?
3 salumi di grandi produttori o 3 formaggi con qualche marmellata, qualche crudo di pesce, soddisfazione massima per voi e il/la vostro ospite in tempo zero.
Avete invece un filo di tempo ? Vi propongo allora qualcosa che potrete preparare anche il giorno prima, senza alcun problema con una spesa veramente minima.
Una cialdina di riso al salto, una crema di cannellini al rosmarino con un olio dall’aroma pronunciato del centro-sud, qualche verdurina saltata con chiodi di garofano e ginepro, una picanha cotta nel sale grosso e miele. Sono cose facili, si possono preparare praticamente tutte con un minimo di passione e cuore, ed è il modo migliore per farsi apprezzare.
E voi come lo interpretate il vostro aperitivo ?
Io intanto mi sono regalato questa giacca per darmi un po’ di tono, ho esagerato ?
Che cosa amate della divisa di uno chef in cucina ?
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Intanto vi lascio la mia versione di riso al salto
Ingredienti per 10 cialdine
200 gr Riso Carnaroli
¼ cipolla
2 dita di vino bianco
qb brodo vegetale (niente dado please)
1 bustina di zafferano (se avete i pistilli meglio ancora)
qb pepe di sarawak
qb sale
30 gr grana padano
25 gr burro d’alpeggio
In un tegame fate soffriggere la cipolla tritata con un cucchiaio di olio, appena sarà dorata, aggiungete un paio di cucchiai di acqua e fatela rosolare a fuoco molto basso. Quando sarà bella morbida, frullatela con un mixer
Scaldate una pentola per risotto, una volta calda, tostate il riso per circa 90 secondi senza l’aggiunta di alcun grasso. Sfumate con il vino bianco.
Una volta svanito l’alcool, aggiungete brodo poco alla volta.
A circa due minuti dal termine della cottura, aggiungete al riso lo zafferano sciolto in un mestolo di brodo. Terminate la cottura al dente. Mantecate il risotto fuori a fiamma spenta con burro e parmigiano. Aggiustate di sale e aggiungete il pepe di Sarawak macinato al momento.
Mettete in teglia di alluminio il risotto e fate raffreddare, in modo che si compatti per bene.
Quando dovrete servire l’aperitivo, scaldate una pentola antiaderente a fuoco molto alto. Nel frattempo con l’aiuto di un coppapasta, sagomate le cialde di risotto.
Appoggiate la cialda di risotto con una spatola molto delicatamente sulla padella. Si creerà una crosta dopo circa 4-5 minuti, girate delicatamente sull’altro lato la cialda, ripetete la stessa operazione. Servite. Se volete un tocco ulteriore, servite aggiungendo un cucchiaino di fondo bruno sulla vostra cialda.
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