il mio babbo Natale

Se chiudo gli occhi e penso al mio Natale più incredibile devo tornare indietro fino a quello del 1995. Non ho ricordi così nitidi, però dopo milioni di racconti che mi sono stati fatti, in effetti è come se fosse scritto tutto ancora qui, nella mia testa. Avevo cinque anni, sapevo già scrivere e a Babbo Natale avevo chiesto il più classico dei regali per una bimba: Ciccio Bello. La sera della vigilia eravamo tutti a cena a casa mia. Dopo la cena ci eravamo messi a giocare a tombola. A un certo punto, all'improvviso, il mio cuginone abbandona le cartelle con i numeri e dice di dover andare a comprare le sigarette. Esce di casa. Mentre io continuo instancabile a tirare su i numeri da un sacchetto rosso qualcuno bussa alla porta. Qualcuno va ad aprire e chi c'è dall'altra parte mi lascia inebetita a bocca aperta. C'è un omone gigante vestito di rosso con la barba bianca. A me sembra che sia talmente grosso da non entrare nella porta. Mi fa quasi paura, così dopo il primo istante di sgomento e sorpresa, quel Babbo Natale venuto proprio per me dal Polo Nord mi terrorizza. Non ne voglio sapere niente. Non voglio parlarci né tantomeno dargli i cioccolatini. Non voglio avvicinarmi e non voglio nemmeno il pacco che tiene in mano per me. Urlo. Piango a più non posso. Il Babbo Natale che a me sembra gigante mi sorride senza ottenere da me nessuno slancio entusiasta o d'affetto. Qualcuno prende il pacco che lui ha in mano, me lo passa, io lo scarto piangendo come una scema. Piango anche quando vedo Ciccio Bello e tutti gli altri regali. Piango finché quell'omone vestito di rosso non si chiude la porta dietro. Le mie lacrime si asciugano in fretta e sono già intenta a coccolare Ciccio Bello, dolce compagno degli anni seguenti, quando mio cugino torna con un pacchetto di sigarette in mano. Ormai lo sapavento è passato ed io sono euforica. Gli dico che poteva scegliere un momento migliore per andare via. Si era perso Babbo Natale! Credo che ogni bambino dovrebbe avere il diritto di passare un Natale così. Peccato solo per mio cugino. Il fumo fa male davvero. Gli ha fatto perdere il mio Babbo Natale.
p.s. in realtà, senza l'alone di magia, mio cugino è alto un metro e ottanta massimo!