Molto probabilmente il mio borsellino marrone in pelle con le cuciture bianche ai bordi, vive sotto falso nome.
Prima di essere borsellino sarà stato la tasca della giacca di un ricco imprenditore o la cuffia di un collezionista di bottiglie colorate. Mettiamo il caso sia stato la decorazione di un posa cenere d’argento di una modesta famiglia svizzera composta da marito, moglie e due figli.
Il posa cenere stava sul tavolinetto del salone. Ogni venerdì la donna delle pulizie soleva togliere la polvere dai mobili del salone. Ma uno di quei venerdì non avrebbe avuto la possibilità farlo, perchè la famiglia aspettava ospiti a pranzo e bisognava che aiutasse la moglie svizzera in cucina.
A mezzogiorno, gli ospiti non si fanno attendere. Si presentano al completo: moglie, marito e il figlioletto. A fine pranzo gli ospiti si spostano in salone. Chiacchierano. Il figlioletto comincia a toccare ogni cosa, ed infine incuriosito dal posa cenere lo prende nelle mani ma finisce a terra, rompendosi. La donna delle pulizie ne raccoglie i pezzi, e li mette da parte per poterli riparare.
Ma l’indomani il marito svizzero intasca la decorazione di pelle e va a lavoro, nella sua industria di stoffa. La settimana seguente il figlio maggiore compie 12 anni, e il padre gli regala un inedito pallone di pelle per cui ha impegnato anche la decorazione del posa cenere, facendone uscire un capolavoro che al figlio piacerà talmente tanto da giocarci ogni giorno. Il mese dopo il ragazzino rientrerà a casa in lacrime, confessando di aver mandato il pallone – per sbaglio – sotto una macchina. Senza possibilità di recupero il pallone tornerà in industria per essere riciclato. E qualche mese più tardi, la stessa industria darà al mondo il mio borsellino con le cuciture bianche ai bordi.
Non so se è andata effettivamente così, ma mi piacerebbe pensare di sì.