
Vi si racconta un episodio toccante della storia di François (Daniel Auteuil). Questo grigio mercante d'arte, separato e padre disattento, accetta una balorda scommessa con la sua partner in affari, Catherine (Julie Gayet): presentare ai suoi colleghi non un conoscente, non un contatto, ma un amico, uno vero, anzi, il migliore amico. Posta in gioco un vaso greco sul quale sono raffigurati Achille e Patroclo e su cui un uomo un giorno avrebbe pianto la morte del suo amico fino a riempirlo di lacrime. François comincia subito a scavare nella sua rubrica e nella sua memoria, ma forse hanno ragione la figlia Louise (Julie Durand) e Catherine a fargli notare che non lui non ha altro che le sue cose.
Il mio miglior amico racconta di un desolante spreco di senso nella vita e nelle cose. François trascura la situazione finanziaria della sua galleria per perlustrare la città in taxi alla ricerca di qualcuno che possa dirsi suo amico: non per una crisi affettiva, non per un bisogno speciale di qualcosa, non perché si senta solo, ma per una scommessa di cui in fondo gli importa ben poco. François non cerca neanche un amico, ma qualcuno che possa sopportare di esserlo per il tempo della scommessa, per poi tornare di nuovo ai suoi affari, alla sua vita. Come una vacanza, come un hobby a cui non avrebbe mai pensato di darsi, ma che insomma, nella vita ci sta pure quello e poco importa se, accanto a te, le tue disattenzioni in un caso e nell'altro, costano molto care.
Disattenzione, per esempio, alla figlia e alla sua allergia. Alla collega e alla sua vita sentimentale senz'altro imprevedibile. All'amabile tassista Bruno (Danny Boon) che ti guida da un tentativo all'altro e ti vede fallire. François regala di sé quell'immagine di perdente che io so concedere solo ai miei amici veri. Non è solo perché non si sa dare, ma perché non sa cosa voglia dire e non sa di farlo inconsapevolmente. Esibisce la sua povertà umana, caricaturale quanto si vuole, più delle sue ricchezze e della bellezza che smercia e non regala, né sa apprezzare.

COMMENTI (1)
Inviato il 04 dicembre a 22:52
Nell'ultima frase è saltata la parola "guadagna": ... il film vi guadagna spessore, discrezione e significato per me.