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IL MIO ORIENTE , Arthur Schopenhauer

Da Silvy56
IL MIO ORIENTE , Arthur Schopenhauer
Se ci sentiamo così indicibilmente bene quando veniamo momentaneamente redenti dal terribile impulso della volontà,allorchè la contemplazione estetica della bella natura o di qualche opera d'arte ci mette nella condizione del conoscere puro da volontà,in cui consiste in gran parte,per l'appunto,l'effetto del bello; se questi momenti,in cui solo per degli istanti emergiamo,per così dire,dal pesante etere terrestre,sono i più beati che conosciamo,ne possiamo concludere quanto debba essere felice la vita di un uomo la cui volontà non tace momentaneamente ma per sempre ed è estinta del tutto,fino alla favilla che arde per ultima nella cenere e si spegne solo con la morte del corpo; di un uomo che solo dopo aver vinto del tutto è rimasto ormai solo un essere puramente conoscente,puro specchio del mondo:liberato da ogni tormento del desiderare e del temere guarda indietro ai miraggi di questo mondo,che un tempo potevano muovere e affliggere anche il suo animo,come ai pezzi degli scacchi rovesciati,a gioco finito,e queste figure gli stanno ancora di fronte soltanto come un sogno mattutino,attraverso cuigià traluce la realtà e non lo inganna più...( i momenti più beati,pag 150, ADELPHI edizioni)

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