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Il mio più bel dono per Natale.

Creato il 19 dicembre 2014 da Daniela @Mylittloldworld

"La storia che sto per raccontarvi comincia come la più bella della favole, una notte di Natale, ed ha per protagonista una principessa, un piccolo dono del Cielo di una leggiadria non comune;


Il mio più bel dono per Natale.
 'Cabochon' in tessuto realizzato da Susanna Tesini
ella nacque in un castello, sulle rive di un lago le cui acque profonde si tingono in quei giorni di un turchino che quasi inebria, in una delle più spettacolari e silvestri regioni della splendida Baviera ... e per circa 25 - 30 anni, della favola mantiene intatti i connotati: la principessa conosce giovanissima il suo Principe Azzurro e ne diviene sposa all'età di soli 16 anni, giungendo così a vestire la corona ed il diadema non da regina, bensì da Imperatrice, Imperatrice di un vasto impero, il più vasto e potente del vecchio continente che già allora ( 1853 ) contava 52 milioni di sudditi ....., ma non sempre le favole hanno un lieto fine e questa storia comincia a spogliarsi della sua fabulosità già molto, troppo presto.


Ma andiamo con ordine, senza accelerare troppo i tempi per tornare con la mente, ed il cuore, alla Notte Santa del 1837: i vagiti della piccola Elisabeth Amalia Eugenia echeggiavano negli ampi saloni del castello di Possenhofen, ed era così venuta alla luce la terza figlia della principessa Ludovica di Baviera e del duca Maximilian in Baviera che, in nome del piacere che traeva dall'attribuire appellativi famigliari ai propri figli, la chiamerà semplicemente Lisi o Sisi.
Il periodo vittoriano era appena cominciato, da chè il 20 giugno dello stesso anno era salita al trono all'età di soli 18 anni in Gran Bretagna la Duchessina di Kent Alexandrina Victoria, incoronata regina con il nome di Victoria, principiando così un regno che rimane tutt'oggi il più longevo che mai il Regno Unito abbia conosciuto ( ella regnerà fino al 1901 per un totale di quasi 64 anni )  e dando avvio ad un innovazione di tipo culturale e di costume che prenderà il nome di epoca vittoriana."
Il mio più bel dono per Natale.
Il mio più bel dono per Natale.
Il mio più bel dono per Natale.
Dopo aver introdotto il discorso inquadrando il periodo vittoriano 


Il mio più bel dono per Natale.
e cercando di presentare la regina Victoria che ne fu l'involontaria l'autrice, come pochi estranei alla monarchia britannica la conoscono, 


Il mio più bel dono per Natale.

La regina Victoria in una fotografia che la ritrae mentre ammira una foto del suo amato consorte 




ovvero come si presentava al suo pubblico o nel privato, scevra di quel piglio autorevole che spesso anche i ritrattisti del tempo tenevano ad attribuirle, con queste parole mi addentravo domenica pomeriggio, alla conferenza di cui per la prima volta sono stata relatrice, nel cuore del tema che di tale incontro era l'argomento ispiratore, l'Imperatrice Elisabetta d'Austria 


Il mio più bel dono per Natale.

ed il suo modo di porsi, senza alcuna volontarietà ed intenzionalità, obbedendo unicamente alla libertà del suo spirito, in antitesi con il suo tempo, con la sua cultura, con il ruolo che la storia l'aveva destinata ad 'interpretare', con i membri della corte e gli aristocratici in genere della Vienna del XIX secolo.


Il mio più bel dono per Natale.
L'Imperatrice Elisabetta d'Austria in una fotografia del 1855



L'aura di fascino e di carisma di cui si circondava per l'innata regalità dei suoi modi, del suo sguardo, della sua andatura, suscitavano l'ammirazione di chiunque la incontrasse pur ignorando chi in realtà fosse, e da questo personaggio, che dell'epoca vittoriana fu la vera attrice, non solo, l'autentica protagonista proprio per questo suo modo di vivere, al di sopra di ogni convenzione, di ogni conformismo, in un epoca ed in un ambiente rigorosamente etichettato da imposizioni, tanto da meritare l'appellativo coniato da Gabriele d'Annunzio di EROINA DEL SOGNO 1, mi ha conquistata dall'età della mia adolescenza ... questo regale cigno nero


Il mio più bel dono per Natale.

L'Imperatrice Elisabetta in una fotografia del 1865 ritratta con uno dei suoi amati cani, Houseguard



- del cigno ella possedeva le movenze e le fattezze - elegante e raffinato, sempre desideroso di solcare nuove acque, spesso oscure e perigliose, pur di tentare di trovare il modo ed il luogo in cui lenire il proprio male di vivere, non già di guarirne, ma di giungere a riuscire a reggerne il peso, spesso troppo, troppo gravoso 



Il cavallo che si slancia e la vela che si gonfia le davano l'illusione delle ali. Le rugiade dei prati la conoscevano, e le sabbie salate, e le moltitudini marine, e i venti,  e le piogge, e le aquile, e le vie invisibili, e i perigli affascinanti. 2
.... i numerosi lutti che come fulmini non di luce, bensì di buio, squarciarono la luce del suo cielo ( quella della piccola Sofia prima, poi quello dell'unico figlio maschio erede al trono nella tragedia di Mayerling, quello dell'amato cugino Ludwig, che perse la vita nelle acque dello Stanberger See, la perdita del cognato Massimiliano, divenuto Imperatore del Messico e giustiziato dal suo popolo e della compianta Carlotta, sua moglie, sottratta alla vita dalla pazzia generata dal dolore, quella della sorella Sofia Carlotta divenuta monaca ed arsa viva nei pressi di Parigi in occasione di un incendio scoppiato durante una fiera di beneficenza, nel tentativo di salvare quante più persone poteva che fu l'ultimo, occorso l'anno prima della sua morte ) la portarono ad allontanarsi sempre più da Dio per abbracciare una sorta di panteismo percependo il Senso del Sacro nella Natura soprattutto nelle sue manifestazioni più incommensurabili e sconfinate ... il mare agitato, il vento, il cielo, il volo degli uccelli, l'immensità della luce ...
Per giungere infine a parlare della sua tragica ed improvvisa dipartita, occorsa il 10 settembre del 1898, poco dopo le 14,30, che sembra quasi il compimento delle sue volontà, senza dolore, senza sofferenza, non troppo avanti negli anni ...


Ella muore nell'ora panica, nell'ora fiammeggiante, questa creatura senza sonno che, ogni mattina, dall'alto di una prua o di un promontorio, salutava l'aurora con la parola d'Ifigenia - Niente è più dolce del contemplare la luce !-  Ella è colpita nell'atto in cui s'avanzava ancora una volta verso la riva, ancora una volta verso l'acqua maravigliosa e consolatrice che l'attirava sempre con la promessa di schiuderle visioni più profonde e di condurla in paesi più nascosti. 3


Preparare un incontro ambientato nell'epoca a cui così tanto sento di appartenere e parlare di personaggi che tanto amo, soprattutto farmi portavoce del fascino misterioso della amata Imperatrice che sovra ogni altro personaggio storico ammiro

Il ritmo che regolava la magnifica anima si mesce a quella melodia del mondo che così a lungo ella ascoltò coricata nell'erba o nella sabbia, sotto il sole e sotto le stelle sentendo l'immensità del suo dolore eguagliare i fiumi che scorrono e gli oceani che ondeggiano - 4

è stato per me il più bel dono che questo Natale potesse farmi .... e mi sono preparata innanzitutto spiritualmente, appellandomi a quanto di vittoriano già da sempre alberga dentro di me, scegliendo con cura gli abiti ed i dettagli con cui ornarli



Il mio più bel dono per Natale.

Il mio più bel dono per Natale.

Il mio più bel dono per Natale.

Il mio più bel dono per Natale.


come se davvero mi fosse riservato l'onore di viaggiare indietro nel tempo, in quel tempo in cui risiedono il mio cuore ed il mio animo 


Il mio più bel dono per Natale.


... e questo viaggio, idealmente, lo compio ogni qualvolta mi siedo qui e dialogo con voi, miei cari amici, ma domenica è stato diverso .... dovevo ricreare un'epoca, un'atmosfera, farmene messaggera, portare con me un francobollo di storia raccontandola come piace a me, come mi piaceva e mi piace tutt'ora studiarla, come amo insegnarla, ovvero non tanto attraverso date, nomi, luoghi, ma attraverso le vite di coloro che la hanno vissuta e quindi ne sono stati gli attori, conferendole così, e solamente così, pieno fondamento ed autenticità, e quali figure meglio della regina Victoria e dell'Imperatrice Elisabetta rappresentano del periodo vittoriano la sintesi, il sunto, magnificamente espresso, come non spesso accade, da una dicotomia !

E poi gli oggetti, quelli di uso quotidiano al tempo, hanno infine dato verosimiglianza ad un'epoca che poi non è così tanto lontana da noi.


Il mio più bel dono per Natale.

Il mio più bel dono per Natale.

Il mio più bel dono per Natale.

Indossare indumenti che conservano lo spirito del passato, mi dona una serenità interiore che neppure il più elegante o il più bell'abito di oggi mi possa donare, sento di essere pienamente me stessa, sembrerà poco verosimile, ma è reale, ve lo assicuro; questa volta desideravo che tutto acquisisse talmente concretezza per chi mi vedeva ed era venuto ad ascoltarmi, desideravo profondamente fermare il tempo per quel paio d'ore che avrebbero circoscritto la conferenza per poter recuperare quasi proustianamente il sapore del passato, al punto da desiderare che anche la mia capigliatura fosse adeguata e perfettamente intonata all'occasione ...

Il mio più bel dono per Natale.



Inutile dirvi che ho tante, tantissime persone a cui dover essere grata per questo dono, a cominciare da Massimo Sannelli, che doveva essere al mio fianco, ma che all'ultimo momento per cause di forza maggiore non ha potuto essere presente, connotato da una amabilità, da una gentilezza e da una disponibilità d'altri tempi, e che mi ha fatto conoscere il dottor Marco Giacinto Pellifroni, splendida persona che ha con estrema cura organizzato l'evento, al prof.Giorgio Girard, già titolare della cattedra di Psicologia dell'Università di Torino direttore dell'Associazione Culturale Genova Est presso la cui sede, a Finale Ligure, l'incontro si è svolto e le amiche che mi hanno aiutata a far sì che il mio aspetto fosse il più vittoriano possibile, Patrizia, autrice della splendida acconciatura realizzata con tutto l'entusiasmo con cui riesce a riprodurre fedelmente creazioni artistiche di coiffeures dell'epoca vittoriana, e Susanna, adorabile creatura, come un Angelo sempre al mio fianco, che realizza con estremo amore vere opere d'arte ( suoi sono i due cammei con il volto dell'Imperatrice )... ed infine mio marito 
Il mio più bel dono per Natale.


che con amore mi segue ovunque sostenendo ogni mia iniziativa, appoggiandomi sempre e collaborando amorevolmente con me ... e poi ... e poi i miei genitori, ovviamente, raramente ci si pensa, ma da loro tutto parte e proviene, dal loro amore, innanzitutto.

Un dono, grande, immenso mi è stato offerto domenica, un dono che porterò per sempre nel mio cuore ... grazie a tutti, con immenso affetto e tanta, tanta riconoscenza.



A presto 




Il mio più bel dono per Natale.



Il mio più bel dono per Natale.


Citazioni:


-1, 2, 3, 4: dall'articolo La virtù del ferro, in «Il Mattino», 29-30 settembre 1898, riportato inGabriele D’Annunzio, Scritti giornalisticiMeridiani, Mondadori, vol.II
Il mio più bel dono per Natale.








"The story I'm about to tell you begins as the most beautiful of the tales, a Christmas night, and has as its protagonist a princess, a small gift from Heaven of an uncommon grace;
- picture 1 - 'Cabochon' made bySusanna Tesini
she was born in a castle, on the banks of a lake whose deep waters are colored, in those days, of a blue that almost inebriates, in one of the most spectacular and wild regions of the beautiful Bavaria ... and for about 25 - 30 years of a tale it keeps intact the connotations: the young princess knows her Charming Prince and became married at the age of just 16 years, thus arriving to wear the crown and tiara not just of a queen, but of Empress, Empress of a vast empire, the largest and most powerful of the old continent that already then (in 1853) had 52 million subjects ..... but not always fairy tales have a happy ending and this one begins to undress its fabulosity much, too soon.

But let's go ahead with order, we don't have to accelerate too much the time and let's go back, with our mind, and our heart, to the Holy Night of the year 1837: the stirrings of the small Elisabeth Amalia Eugenia echoed in the large halls of the castle of Possenhofen, and was thus brought to life the third daughter of Princess Ludovica of Bavaria and the Duke Maximilian in Bavaria, who, in the name of pleasure that he drew ascribing family names to his children, will call her simply Lisi or Sisi.

The Victorian period was just beginning, for on June the 20th of that same year,at the age of just 18, in the UK the Little Duchess of Kent Alexandrina Victoria, had risen to the throne and was crowned queen with the name of Victoria, starting a kingdom that remains still today the longest that UK has ever known (she will reign until 1901 for a total of almost 64 years) and starting a kind of innovation in culture and customs that we all know with the name of Victorian age."
- picture 2


- picture 3


- picture 4
After introducing the discourse framing the Victorian period
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and trying to present the Queen Victoria, who of this was the involuntary author, as few outside British monarchy knew her,
- picture 6 - Queen Victoria in a photograph depicting her while admires a photo of her beloved
I mean as she appeared in public or, better in her privte life, devoid of that air of authority that often the portrait painters of the time tried to attribute her, with these words, last Sunday afternoon, at the conference of which, for the first time I was rapporteur, I went into the heart of the theme that of this meeting was the inspiring topic, Empress Elisabeth of Austria
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and her way of being, without any voluntariness and intentionality, obeying only to the freedom of her spirit, in contrast with her time, with its culture, with the role that history had intended her to 'interpret', with the members of the court and the aristocracy in general of the Vienna of the XIXth century.
- picture 8 - Empress Elisabeth of Austria in a photograph of 1855
The aura of charm and fascination of which she was surrounded by, the innate regality of her manner, her look, his gait, aroused the admiration of everyone who met her while ignoring who she really was, and this Woman, who of the Victorian era was the real actress, not only, the true Protagonist for this way of living her life, above every convention, every conformism, in a time strictly labeled by impositions, deserving the nickname coined by Gabriele d'Annunzio of HEROINE OF DREAMS 1, conquered me from the age of my adolescence ... this regal black swan
- picture 9 - Empress Elizabeth in a photograph of 1865 depicted with one of her beloved dogs, Houseguard
- of the swan she had the moves and the features - elegant and refined, always eager to plow new waters, often dark and perilous, trying to find the way and the place where ease her 'pain of living', not to heal of it but to come to be able and support its weight, often too much, too much heavy.
The rushing horse and the sailing that swells gave her the illusion of the wings. The dew of the meadows knew her, and so the salty sands, and the marine multitudes, and the winds and the rains, and the eagles, and the invisible ways and the fascinating dangers. 2
.... The many deaths that as lightnings not made of light, but rather of darkness, darken her sky (first that of the little Sofia, then that of her only son, heir to the throne, in the tragedy of Mayerling, that of her beloved cousin Ludwig, who lost his life in the waters of the Stanberger See, the loss of her brother-in-law Maximilian, Emperor of Mexico and executed by his people and that of Charlotte, his wife, who lost her life consequently a form of madness generated by this deep grief, and finally that of her sister Sophie Charlotte became a nun and burned alive near Paris during a fire broke out during a charity fair, occured while she was trying to save as many people as she could, which was the last,  the year before her death took her to move away by God to embrace a kind of pantheism, to feel the Sense of the Sacred in the Nature especially in its most immeasurable and boundless expressions  ... the rough of the sea, the wind, the sky, the flight of birds, the immensity of the light ...
To finally arrive to talk about her tragic and sudden demise, which occurred on September 10th, 1898, shortly after 14.30, which seems almost the fulfillment of her will, with no pain, no suffering, when she wasn't too old, yet ...
She died in the hour panic, the hour flamboyant, this creature without sleep, every morning, from a bow or a cape, greeted the dawn with the Iphigenia's words - Nothing is sweeter than to contemplate the light! - She is hit in the act in which she was going ahead towards the shore once more, once more toward the marvelous and comforter water that always attracted her by the promise of opening her deeper visions and to lead her in more hidden cuntries. 3
To prepare a meeting set in the era in which so much I feel I belong to and to talk about thoese characters I love so much, especially to make myself spokesman of the mysterious charm of the beloved Empress that over any other historical figure I do admire

- The rhythm which regulated the magnificent soul mingles with the melody of the world that she listened for so long lying in the grass or in the sand, under the sun and under the stars, feeling the immensity of her grief matchig  the flowing rivers and oceans swaying - 4

was for the best gift that this Christmas could make me .... and I prepared myself spiritually, as first, appealing to what of Victorian always dwells within me, carefully choosing the clothes and the details with which to adorned them
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as if I really had received the honor of traveling back in time, in the time in which my heart and my soul reside
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... And this trip, ideally, is what I do every time I sit here and dialogue with you, my dear friends, but Sunday it was different .... I had to recreate an era, an atmosphere, to make me a messenger, bringing with me a stamp of history, telling it, as I loved and still love to study it, and as I love to teach it, I mean not so much through dates, names, places, but through the lives of those people who have lived it and of it they were actors, giving it, and just so, foundation and authenticity, and which personages better than Queen Victoria and Empress Elisabeth represent the synthesis, the summary of this age , beautifully expressed, as not often happens, from a dichotomy!
And then the objects, those used everyday at that time, they finally gave verisimilitude to an era that, after all, isn't so much far from us.
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To wear clothing preservimg the spirit of the past gives me an inner peace that even the smartest or the most beautiful dress of today cannot give, I am fully myself, maybe it seems unbelivable, but it's real, I assure you; this time I wanted everything acquired concreteness for those people who saw me and had come to listen to me, I wished profoundly to stop the time for that couple of hours that would have restricted the conference to be able to recover almost as Proust 'the flavor of the past', to the point of wishing that even my hair was adequate and perfectly attuned to this occasion ...
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Needless to say that I have many, so many people whom have to be grateful for this gift, beginning with Massimo Sannelli, which had to be present at my side, but at the last moment had to give up this commitment, characterized by a sweetness , a kindness and disposability of other times, who introduced me to Dr.Marco Giacinto Pellifroni, a wonderful person who has carefully organized the event, to Prof.Giorgio Girard, former professor of Psychology at the University of Turin, director of the Cultural Association Genova Est at whose seat, in Finale Ligure, the meeting was held, and the friends who have helped me to make my appearance as much Victorian as possible, Patrizia, author of the beautiful headdress made with the whole enthusiasm with which she manages to reproduce artistic creations of coiffeures of the Victorian era, and Susanna, adorable creature, as an Angel always by my side, who achieves with extreme love true works of art (hers are the two cameos with the Empress face) ... and finally my husband
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which, lovingly, follows me everywhere supporting every initiative of mine, supporting me always lovingly and collaborating with me ... and then ... and then my parents, of course, we rarely think about it, but from them everything has been started and comes from their love, first of all.
A gift, big, huge, was offered to me last Sunday, a gift that will remain forever in my heart ... thank you all, with great affection and a lot of gratitude.
See you soon 

Il mio più bel dono per Natale.

Il mio più bel dono per Natale.





Citazioni:
-1, 2, 3, 4: from the article La virtù del ferro, in «Il Mattino», 29-30 settembre 1898, collected in Gabriele D’Annunzio, Scritti giornalistici, Meridiani, Mondadori, vol.II

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