Da nuova collaboratrice quale sono, vi rimando alla mia piccola presentazione infondo alla pagina dello staff e vi chiedo di scusare la mia cronica tendenza ad aggiungere dettagli totalmente irrilevanti ai miei post: ho pensato di lasciare le digressioni, almeno per questo primo post, in modo che voi lettori possiate farvi più o meno un'idea di me a tutto tondo, insomma. Ora però partiamo, sotto con il WWW Wednesday!
- Cosa stai leggendo in questo periodo?
Per chi non masticasse l'inglese, vi riporto anche la trama della versione italiana, pubblicata da Einaudi:“All'età di tredici anni, in un caldo giorno d'estate del 1935, Briony Tallis sente di essere diventata una scrittrice. La sera stessa, accusando di un crimine odioso un innocente, commette l'errore che la segnerà per tutta la vita. Eppure la giornata era iniziata sotto i migliori auspici. C'era la commedia da mettere in scena, i cugini arrivati dal nord per trascorrere qualche tempo in casa Tallis, e da Londra era atteso l'amatissimo fratello Leon con un amico, industriale della cioccolata. Soltanto la sorella maggiore Cecilia impensieriva Briony, con quel suo misterioso rapporto che la legava a Robbie Turner, il figlio della loro donna di servizio.
Tutti i personaggi entrano in scena ma, nella commedia della vita, non ci sono prove prima della recita e ogni gesto assume un carattere definitivo. Presto, sarà troppo tardi per fermare la macchina dell'ingiustizia e la guerra arriverà a spazzare via il vecchio mondo con le sue raffinate ipocrisie. ”- Quale libro hai appena terminato?
Di nuovo, ecco di seguito anche il quarto di copertina italiano:“Un crepuscolo nebbioso avvolge, in questa giornata del 1993, l'Hôpital Sainte-Marie di Clermont-Ferrand, il più grande ospedale psichiatrico della Francia centrale. In una stanza vuota di quell'imponente massa di edifici al centro della città, tra l'odore acre di escrementi e disinfettanti, Paul Michel, l'ex enfant prodige della letteratura francese, magro, pallido, con le guance ispide, la maglietta che gli penzola molle e sporca contro il petto, gli occhi accesi, selvaggi, aspetta un suo giovane lettore venuto dall'Inghilterra.Sono trascorsi nove anni da quella notte del 30 giugno 1984 in cui lo scrittore fu arrestato al cimitero Père Lachaise di Parigi. La polizia lo aveva trovato urlante, in lacrime, mentre scoperchiava tombe col piede di porco con cui qualche istante prima aveva fracassato il cranio, rotto il braccio e inferto ferite multiple al custode del cimitero, che aveva tentato di fermarlo.Schizofrenia paranoide fu la diagnosi immediata del reparto psichiatrico del Sainte-Anne, in cui il vincitore del Premio Goncourt del 1976, l'autore di La Fuite e altri celebri romanzi tradotti in quasi tutto il mondo, fu ricoverato.La vicenda ebbe un'eco enorme sulla stampa, che naturalmente non trascurò di alludere a un nesso tra la personalità di Paul Michel, scrittore omosessuale, e la sua follia.Paul Michel ha, infatti, tutto ciò che può assicurare il plauso e il disprezzo: è un grande talento e, insieme, uno scandalo, un'eccezione. Un uomo che non si cura della propria fama, che si mette volutamente contro tutto e tutti, che sposa posizioni politiche provocatorie. Un uomo attraente e, tuttavia, sempre solo, senza famiglia, passato, legami.In realtà, Paul Michel sa che in quella notte del 30 giugno ha violato le tombe del Père Lachaise perché il legame stesso della sua vita, il legame col suo demone e la sua musa, Michel Foucault, era finito per sempre. Foucault era morto. E perché darsi la pena di esistere se il proprio demone è morto? Perché poi ricevere uno stupido ragazzo inglese che si dice tuo lettore, se il tuo Lettore è morto?Romanzo furibondo, doloroso, torbido e romantico sul confine che separa e unisce scrittura e lettura, follia e desiderio, sessualità e pensiero, Demoni e museha rivelato sulla scena letteraria internazionale lo straordinario talento di Patricia Duncker.”
- Cosa pensi leggerai dopo?
'The Book Thief' ('La bambina che salvava i libri') di Markus Zusak, di cui ho sentito parlare così tanto su Tumblr fino a convincermi che dovevo leggerlo anche io!
“Here is a small fact. You are going to die.1939. Nazi Germany. The country is holding its breath. Death has never been busier.Liesel, a nine-year-old girl, is living with a foster family on Himmel Street. Her parents have been taken away to a concentration camp. Liesel steals books. This is her story and the story of the inhabitants of her street when the bombs begin to fall.Some important information.This novel is narrated by Death.It's a small story, about: a girl; an accordionist; some fanatical Germans; a Jewish fist fighter; and quite a lot of thievery.Another thing you should know:Death will visit the book thief three times.”L'edizione italiana è edita da Frassinelli, di cui questo è il retro di copertina così come compare su Goodreads:“Fu a nove anni che Liesel iniziò la sua brillante carriera di ladra. Certo, aveva fame e rubava mele, ma quello a cui teneva veramente erano i libri, e più che rubarli li salvava. Il primo fu quello caduto nella neve accanto alla tomba dove era stato appena seppellito il suo fratellino. Stavano andando a Molching, vicino a Monaco, dove li aspettavano i loro genitori adottivi. Il secondo, invece, lo sottrasse al fuoco di uno dei tanti roghi accesi dai nazisti. A loro piaceva bruciare tutto: case, negozi, sinagoghe, persone... Piano piano, con il tempo ne raccolse una quindicina, e quando affidò la propria storia alla carta si domandò quando esattamente la parola scritta avesse incominciato a significare non solamente qualcosa, ma tutto. Accadde forse quando vide per la prima volta la libreria della moglie del sindaco, un'intera stanza ricolma di volumi? Quando arrivò nella sua via Max Vandenburg, ex pugile ma ancora lottatore, portandosi dietro il "Mein Kampf" e infinite sofferenze? Quando iniziò a leggere per gli altri nei rifugi antiaerei? Quando s'infilò in una colonna di ebrei in marcia verso Dachau? Ma forse queste erano domande oziose, e ciò che realmente importava era la catena di pagine che univa tante persone etichettate come ebree, sovversive o ariane, e invece erano solo poveri esseri legati da spettri, silenzi e segreti.”'Peter and Alice' di John Logan, ossia il testo della rappresentazione teatrale a cui ho assistito a Londra che, oltre a essere interpretata da attori magistrali (Judi Dench e Ben Whishaw nella parte dei protagonisti), ha il pregio di essere particolarmente interessante e toccante. Lo spunto per questo spettacolo è un fatto che unisce storia e letteratura: l'incontro realmente accaduto fra la donna che ha ispirato 'Alice nel Paese delle Meraviglie', ormai anziana, e il giovane (non più bambino!) che è stato il modello per 'Peter Pan'.Il libercolo non è ancora stato pubblicato in italiano e temo non ci siano progetti di questo tipo in un futuro prevedibile, perciò mi vedo costretta e riportavi solamente la sinossi inglese che, fortunatamente, è piuttosto breve.“When Alice Liddell Hargreaves met Peter Llewelyn Davis at the opening of a Lewis Carroll exhibition in 1932, the original Alice in Wonderland came face to face with the original Peter Pan. In John Logan's remarkable new play, enchantment and reality collide as this brief encounter lays bare the lives of these two extraordinary characters.”Infine, 'La sovrana lettrice' di Alan Bennett, pubblicato in Italia da Adelphi. Non ho ancora deciso in che lingua lo leggerò ma ne ho visto l'edizione italiana proprio il week end scorso in libreria e mi sono lasciata ammaliare. In più, l'autore è lo stesso di 'The History Boys', spettacolo teatrale di cui ho visto la trasposizione cinematografica e una versione italiana a teatro, giusto qualche mese fa.Di nuovo, la sinossi proviene da Goodreads:“A una cena ufficiale, circostanza che generalmente non si presta a un disinvolto scambio di idee, la regina d’Inghilterra chiede al presidente francese se ha mai letto Jean Genet. Ora, se il personaggio pubblico noto per avere emesso, nella sua carriera, il minor numero di parole arrischia una domanda del genere, qualcosa deve essere successo. E in effetti è successo qualcosa di semplice, ma dalle conseguenze incalcolabili: per un puro accidente, la sovrana ha scoperto quegli oggetti strani che sono i libri, non può più farne a meno e cerca di trasmettere il virus della lettura a chiunque incontri sul suo cammino. Con quali ripercussioni sul suo entourage, sui sudditi, sui servizi di sicurezza e soprattutto sui lettori lo scoprirà solo chi arriverà all’ultima pagina, anzi all’ultima riga. Perché oltre alle irrefrenabili risate questa storia ci regala un sopraffino colpo di scena, uno di quei lampi di genio che ci fanno capire come mai Alan Bennett sia considerato un grande maestro del comico e del teatro contemporaneo.”E siamo arrivati alla fine.Se mi avete seguito fin qui, complimenti! Vi siete pienamente meritati una calda tazza di tè, con tanto di biscotti!