Ecco perché in fatto di profumi sono molto esigente. Premetto subito che detesto quasi tutti i profumi maschili. Odio la retorica macho di quei profumi. Chi ha detto che un uomo deve sapere di cuoio, di tabacco, di cavallo, di sperma di cervo e di orina di toro? Io non sono per niente macho, ho una personalità dolcissima e voglio che sia messa in risalto. Ecco perché ho ripiegato sui profumi femminili, finché qualcuno mi ha detto che sembravo gay. Una cosa lontanissima dalla realtà, perché ho un carattere dolce ma molto virile. Cosi’ per un periodo ho snobbato i profumi europei, preferendo il patchouli. Finché un giorno…
I profumi sono come l’amore, ci vuole il colpo di fulmine. Ecco il mio. Mi trovavo a bordo di un aereo Air France all’epoca in cui i passeggeri venivano ancora trattati come esseri umani e non come vacche su un carro bestiame. A un certo punto vado alla toeletta e là, fra salviette usate, pallottole di carta igienica, tampax, chiazze di vomito, pozzanghere di orina, preservativi e altri residui di 8 ore di volo, simile a una perla nel fango, che cosa vedo? Un flacone di profumo graziosamente offerto dalla compagnia. Lo prendo come un assetato nel deserto, me lo spruzzo addosso per combattere il fetore ed ecco il colpo di fulmine: quello sarà il profumo della mia vita. Guardo l’etichetta e un nome si stampa nella mia mente: Pour un Homme, di Caron.
E’ un vecchio profumo creato negli anni Trenta. Ha un nome inequivocabilmente virile, ma è il profumo meno macho che si possa immaginare. Dolce, speziato con tutti gli aromi di un mercato di Zanzibar, deliziosamente rétro, si sposa mirabilmente con il sudore ed è l’ideale per un clima caldo come quello africano. Esprime al punto giusto la mia personalità tenera e simultaneamente virile, romantica, sognatrice, avventurosa. Tutto questo per dire che ho approfittato del salto in Europa per rinnovare la mia provvista di Pour un Homme. Senza sono perduto. Tutto sommato la vecchia Europa serve a qualcosa.
Dragor