Un cammino senza progetti, così molto spesso mi è sembrata la mia vita, senza prospettive e senza desideri.
Perché a volte si confrontano soltanto i sogni, i progetti, i desideri, che abbiamo lasciato morire o che abbiamo tradito nel corso degli anni.
Ci si guarda allo specchio come donne e quello che si vede è lontano da quello che si sognava.
Oltre alla donna c’è anche la madre, ed è proprio in questo mio essere madre che ho trovato la mia progettualità, il mio divenire, il mio desiderio, il mio sogno.
Non è rinuncia o pallida accettazione, ma consapevolezza di un percorso da fare con i miei figli.
Quando si diventa genitori l’immagine di sé cambia, ma io questo naturale cambiamento, anche meravigliosamente ricco, non l’ho voluto capire e vedere.
Non capivo che i figli fanno emergere il bello e il brutto di ognuno di noi, le nostre fragilità, i nostri egoismi, le nostre paure, non capivo che dovevo abbandonare i miei vecchi equilibri per costruirne nuovi, non capivo che attraverso i miei figli avrei potuto crescere molto.
Ho visto solo le rinuncie, la mia solitudine, le mie difficoltà, e quando un figlio lo vivi come un “impedimento” è anche molto difficile amamrlo incondizionatamente.
E’ stato difficile ricomporre frammneti di passato e di presente e convogliarli in un pensiero in prospettiva, un pensiero “andante” come lo chiamo io. Vedevo solo pensieri “andati”.
I miei figli oggi sono la risposta ai miei bisogni, ai miei desideri, alle mie paure.
In un gioco di ruoli, dove ognuno lascia qualcosa all’altro, io mi sento strumento per la loro crescita.
Pensarli, un giorno, capaci di spiccare il volo, liberi nel cuore e nella mente, è il mio progetto più grande!
Magazine Per Lei
Potrebbero interessarti anche :