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Il mio "Q.E." (seconda parte)

Da Roxioni
Segue (prima parte)....
Quando in economia la "deflazione"..... (Fenomeno che si verifica quando l'offerta di moneta si riduce rispetto all'offerta di beni, con la conseguente flessione del livello generale dei prezzi e dei salari e l'aumento del potere d'acquisto della moneta stessa. In generale s'accompagna ad un prolungato rallentamento degli investimenti).....diventa un rischio evidente e la ripresa economica appare sempre più
debole, sono i "big investors" stessi (Banche, Hedge Fund, SIM, ecc.) che pressano le Banche Centrali per poter evitare grossi rischi e salvare così la loro pelle da una possibile deflazione, come successe in Giappone, che purtroppo portò ad una pesante recessione, che continua pesantemente ancora adesso. Infatti tra il 2001 e il 2006, il paese del sol levante sperimentò il primo "Quantitative Easing" della storia, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Lo scrittore ed economista Richard Koo nel suo libro "Il santo Graal di Macroeconomia" lo spiega molto bene. In quel periodo è successo che i "mutuatari"..... (il mutuatario è il destinatario del prestito fatto dal mutuante, di solito una banca o una società finanziaria, il quale una volta ottenuto il prestito, il mutuatario si obbliga a rimborsare la somma di denaro ricevuto entro un tempo stabilito e con il pagamento di un tasso di interesse).....come viene sostenuto da accademici ed economisti, sono stati la causa primaria della grande recessione giapponese. Koo infatti, sottolinea che il Giappone non è entrato in una vera e propria depressione, ma ha soltanto sperimentato una crescita NULLA, pari a zero, da cui sta faticando ad uscire ancora adesso. Perciò anche se il  "Q.E." inizialmente non porta i risultati previsti, è convinzione comune nella maggioranza degli economisti, che la politica monetaria è sempre e comunque efficace, basta solo aumentare successivamente la quantità di liquidità, rischiando però così di non considerare un motivo di fondo molto serio come la mancata crescita, e la carenza di fiducia negli utilizzatori finali. Per farla breve possiamo dire che tutto questo non fa altro che allungare i tempi per un corretto incanalamento delle problematiche economiche reali, che rischia di riperquotersi negli anni a venire, imbrigliando senza colpe anche le generazioni che verranno dopo di noi.
(Estrappolazione da studi di economia).


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