Il mio recente articolo dal titolo “Canone Rai: Renzi e Padoan, è follia pura” ha avuto un gran numero di lettori, in molti, sulla pagina Facebook lo hanno commentato toccando diversi punti che, a mio modo di vedere, richiedono un approfondimento.
Butto giù così, in ordine casuale, alcune considerazioni.
La Rai è un’azienda politicamente lottizzata: la nostra “prima Repubblica” a tal proposito, aveva perlomeno il pregio di aver fatto una spartizione chiara: Rai 1 era della DC, Rai 2 del PSI e Rai 3 del Partito Comunista. Ebbene su questo spero almeno ci sia la totalità dei consensi. Oggi, invece … non è cambiato niente! Oddio, la Dc, il Psi e il Pc non esistono più, ma esistono delle aree politiche che si sono spartite le poltrone. Basterebbe solo questo per dire che il canone NON VA PAGATO. E’ evidente, infatti, che non esiste “servizio pubblico”.
I bilanci della Rai: UN BUCO NERO!!! La Rai è una azienda gestita con criteri clientelari, in una maniera ignobile. La Rai incassa soldi dalla pubblicità, incassa soldi dal canone e nonostante questo ogni anno fa buchi spaventosi coperti con soldi pubblici, ossia con le nostre tasse, noi quindi paghiamo la Rai due volte, se fosse una azienda privata sarebbe già fallita da tantissimi anni. I bilanci hanno buchi spaventosi perché, come risulta da un puntuale studio dell’economista Riccardo Gallo (ex vicepresidente dell’Iri), gli stipendi in Rai sono “in media il doppio rispetto a quelli pagati dalle medie e grandi aziende italiane” e perché, sempre da questo studio del Prof. Gallo, è emerso che “3.733 dipendenti su un totale di 11.458, sono di troppo, quindi andrebbero licenziati per cercare di risanare i conti”. Negli anni in cui produceva programmi, infatti, la Rai ha assunto personale in gran numero ed ora, anziché far lavorare i propri dipendenti va a comprare la maggior parte dei programmi all’estero. Ci sono migliaia di dipendenti Rai che protestano perché non vengono fatti lavorare, anche se naturalmente ricevono lo stipendio. Come si fa a sovvenzionare un simile baraccone?
Il canone viene pagato in tutta Europa: E’ UNA BALLA ci sono diversi Paesi sia dell’Europa occidentale che di quella orientale in cui il canone è stato completamente abolito oppure non è mai stato introdotto. Nei Paesi in cui si paga, in alcuni casi è più caro del nostro, in altri è meno costoso. Chi dice quindi che il canone si paga in tutta Europa ed il nostro sarebbe il più basso di tutti non è solo male informato (perché basterebbe fare una ricerca su Google per scoprirlo), è senza dubbio in malafede. Quindi quando i nostri politici e le “star” della televisione (certo con quei soldi loro intascano compensi milionari) invitano a pagare il canone, dicendo che si paga in tutta Europa ed il nostro è il più basso di tutti, DICHIARANO IL FALSO e dichiarare il falso è un reato (vero Sottosegretario allo Sviluppo Economico, Antonello Giacomelli?). Il fatto, però, è che se anche il canone si pagasse in tutta Europa è semplicemente da idioti avvalorarne in questo modo il pagamento. UNA COSA VA FATTA SE … E’ GIUSTO FARLA … E NON … SE LA FANNO ANCHE GLI ALTRI!!! Ragioniamo col nostro cervello … se lo abbiamo!
Se paghiamo tutti paghiamo di meno: ALTRA IDIOZIA ASSOLUTA. Chi fa un ragionamento simile è un imbecille perché non si pone la prima e doverosa domanda, cioè: è giusto pagarlo? Si comporta, in altre parole, come un suddito, non si pone quegli interrogativi che distinguono un uomo da una bestia, e come una pecora si assoggetta ad entrare nell’ovile per farsi tosare. ATTENZIONE PERO’, SIA BEN CHIARO CHE IO NON INVITO AD EVADERE UNA IMPOSTA O CONTRAVVENIRE AD UNA LEGGE, IO INVITO A NON PAGARE IL CANONE RAI, MA IN MANIERA ASSOLUTAMENTE LEGALE.
Canone Rai tassa sul possesso: E PER QUESTO E’ UNA COSA ANCORA PIU’ ABERRANTE! La discussione se si tratti di un’imposta piuttosto che una tassa oppure di un canone o di un abbonamento … E’ UNA DISCUSSIONE IDIOTA! Cosa cambia per il cittadino contribuente? Sono soldi che escono dalle tasche degli italiani e vanno ad una azienda che ha lo scopo di manipolare l’informazione, creare consensi ai governanti di turno e condizionare l’opinione pubblica.
Canone Rai, tassa fascista – Nessuno fa rilevare che la legge che impone il pagamento del canone televisivo è del 1938, ossia è una legge imposta dal regime fascista con l’intento di punire i possessori di apparecchi radiofonici attraverso i quali si potevano ascoltare emittenti straniere che ovviamente riportavano le notizie in modo molto diverso rispetto all’informazione paludata del regime. Sentendo quello che dicono oggi i nostri governanti trovate forse delle differenze rispetto a settantasette anni fa?
La Rai con il canone fa meno pubblicità: ALTRA ARGOMENTAZIONE IDIOTA!!! Che importanza ha? Per me i canali televisivi che trasmettono “in chiaro”, quindi compresa la Rai, potrebbero anche fare il doppio o il triplo della pubblicità rispetto ad ora. E’ il pubblico poi a scegliere se guardare o meno un certo canale, anche in base al fatto di essere più o meno “disturbato” dalle continue interruzioni pubblicitarie (naturalmente deve essere severamente proibita la pubblicità occulta). Cosa fanno le aziende private “serie”? Hanno canali che trasmettono in chiaro con una certa quota di pubblicità, poi ti dicono: “vuoi guardare film, o in genere programmi senza (o quasi) interruzioni pubblicitarie? Ci sono i nostri canali a pagamento!”. Semplicissimo e trasparente. Ed il cittadino sceglie, se vuole paga, altrimenti, no! Perché quindi obbligarlo a versare un canone?
Come non pagare LEGALMENTE il canone: la legge fascista prevede comunque che una persona, possessore di un apparecchio televisivo, anche senza disfarsene materialmente, possa non pagare il canone. Avete mai sentito Renzi, o qualcuno del Governo, o qualcuno della Rai che vi ha parlato di questa possibilità? Per farlo si deve chiedere il “suggellamento” della propria Tv inviando una raccomandata ed un bollettino di conto corrente postale che attesti il pagamento di 5,16 euro (le vecchie diecimila lire). L’Agenzia delle Entrate (e non la Rai), visto che il canone è un’imposta, si riserva così la facoltà di “suggellarvi”, sinonimo di sigillarvi, la tv, ossia di non renderla più visibile chiudendo l’apparecchio in un sacco di iuta al quale viene applicato un sigillo (non mettetevi a ridere). Ebbene, centinaia di migliaia di italiani hanno fatto così, non pagando più il canone LEGALMENTE.
Ora mi chiederete: a quanti di loro sono andati a suggellare la tv? Che sappia io a nessuno!!! E naturalmente mi chiederete anche il perché. Sono state avanzate alcune ipotesi.
La prima è che all’AgE costa di più andare a suggellare una Tv rispetto al mancato introito di un canone
La seconda è che non serve a nulla visto che se il cittadino acquista un altro apparecchio può tranquillamente continuare a vedere la televisione senza che la Rai o l’Agenzia delle Entrate ne vengano a conoscenza
La terza è che gli introiti pubblicitari sono ovviamente in funzione del numero di telespettatori che guardano i vari programmi, per cui se molti cittadini italiani non guardassero più la tv quel tipo di introiti subirebbero una drastica diminuzione procurando alla Rai un danno ben peggiore rispetto a quello subito dalla mancata riscossione del canone.
Con l’introduzione del digitale terrestre sarebbe possibile inviare il segnale soltanto a chi ha pagato il canone, una soluzione semplice ed immediata, oltre che logica, perché non viene fatto?
La realtà, cari lettori è che chi non vuole “oscurare” la Rai a coloro che non intendono legalmente pagare il canone è principalmente il potere politico!!! Per il quale la Tv pubblica è il mezzo principale utilizzato per rincitrullire le persone, manipolando l’informazione a proprio favore.
In conclusione, quindi, gli italiani che hanno agito in questo modo ed hanno chiesto il suggellamento del proprio televisore, avendo seguito pedissequamente i dettami della legge, NON DEBBONO ESSERE CHIAMATI EVASORI. Anzi dirò di più, Renzi & Co. nel chiamarli evasori commettono un reato, quello di diffamazione, e dovrebbero quindi per questo motivo essere costretti a dover pagare a costoro un risarcimento per danni morali, essendo stati ingiustamente apostrofati con un appellativo ingiurioso.
Cosa accadrà adesso: naturalmente occorrerà attendere l’approvazione della “Legge di stabilità” per capire con certezza come intende agire il Governo dal prossimo anno, ma le notizie che filtrano non sono assolutamente tranquillizzanti per la popolazione italiana, anzi sta montando un clima da “caccia alle streghe”.
Nessuno informa sulla procedura LEGALE per evitare di pagare il canone, cioè la richiesta di suggellamento, anzi Membri del Governo arrivano ad utilizzano termini “forti” per terrorizzare le persone, parlando, ad esempio di “reato”, sapendo bene che gli italiani, essendo un popolo a cui manca la spina dorsale, alla fine si chineranno ancora come sudditi.
Sembra infatti che intendano addebitare d’imperio a tutte le utenze elettriche relative alle abitazioni di residenza una tassa di 100 euro, e solo successivamente i cittadini che hanno diritto all’esenzione, per i più svariati motivi, dovrebbero richiedere all’Agenzia delle Entrate il rimborso.
Sarebbe una cosa ABERRANTE!!! Al confronto la Corea del Nord di Kim Jong-un diventerebbe un modello di democrazia.
Ritengo infatti che moltissimi cittadini, pur avendo il diritto a non pagare il canone, semplicemente perché non posseggono un televisore, potrebbero rinunciare a chiederne il rimborso per timore di “inimicarsi” l’Agenzia delle Entrate, la quale, per rifarsi dei costi sostenuti per tali controlli, potrebbe successivamente “casualmente” far rientrare i contribuenti che hanno chiesto il rimborso fra coloro ai quali è capitata “in sorte” una visita fiscale.
Il pagamento del canone diventerebbe così un costo da sostenere per “stare più tranquilli”.
Ed allora, mi chiedo: perché non chiamarlo “pizzo”?
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro