Magazine Diario personale

Il mio senso del dovere alle sei del mattino

Da Robyp
IL MIO SENSO DEL DOVERE ALLE SEI DEL MATTINO
La notte scorsa mi sono svegliato verso le quattro. A parte il fatto che diluviava e ho l'abitudine di lasciare aperta la finestra anche in pieno inverno, c'era Chicca, la mia cagnolina, in totale panico da temporale! L'ho coccolata e tranquillizzata, ho chiuso la finestra e mi sono rimesso a letto, con la chiara intenzione di non andare a lavorare. In fondo Chicca avrebbe apprezzato il gesto, e per una volta me ne sarei potuto fregare delle mie responsabilità. Comunque avevo fatto i conti senza il mio nauseante senso del dovere, che non sapendo come farmela pagare, è infine riuscito a raggiungermi mentre sognavo beatamente! Che poi i sogni non me li ricordo mai, ma questo sembrava proprio reale!
Ero alla stazione, e quando è finalmente passato il treno e sono saltato su, mi sono ritrovato all'interno di un enorme vagone ristorante, forse un tantinello troppo grande, ma nei sogni le proporzioni sono relative, giusto? In questo mega stanzone c'erano diverse persone dall'aria vagamente familiare che discutevano amabilmente, sorseggiando del tè. Quando mi hanno visto, di colpo è calato il silenzio, e dato che sentivo addosso gli sguardi incuriositi e sorpresi di tutti, per rompere il ghiaccio ho esordito in questo modo: "Sentite, domani devo essere interrogato e non ho studiato, però ho letto un bel romanzo." Dire la verità evidentemente paga sempre, così qualcuno mi ha offerto una bella tazza di tè fumante, e fra sorrisi e strette di mano sono stato accolto nel gruppo! Una signora di mezza età trovava giusta la mia decisione di mettere da parte lo studio in virtù di un distensivo romanzo, una ragazza voleva assolutamente sapere il finale della storia che avevo letto...e poi un sacco di complimenti da parte dei presenti, magari un pochino esagerati a pensarci bene, ma graditissimi.
Le cose sembravano andare per il verso giusto, fino a quando la già citata signora di mezza età se ne è uscita con "non sentite anche voi lo strano rumore di una ventola?" Una ventola? E si che la sentivamo, piuttosto fastidiosa direi. Così è iniziata una lunga e meticolosa ricerca nel vagone, e ci stavamo dando davvero da fare, quando del tutto casualmente il mio sguardo si è posato sul telefonino che avevo lasciato su un tavolo. Vibrava all'impazzata, altro che ventola! In effetti era la mia sveglia delle 6, come di consueto con la sola vibrazione, visto che detesto qualsiasi melodia a quell'ora... Ah però i sogni, a mente lucida ho ricollegato tutto: la stazione (casa), il treno (la macchina), il ristorante (commercio in generi alimentari), le persone dall'aria vagamente familiare (i clienti), il tè (non esco mai di casa senza aver bevuto la mia bevanda preferita), l'interrogazione (quello che avevo da fare al negozio). Tutti i tasselli al posto giusto, compreso il mio senso del dovere naturalmente. Per la cronaca, a causa del maltempo ho impiegato due ore per arrivare al lavoro.
Resta da presentare una delle protagoniste di questa nottata, la piccola Chicca, che da brava Pinscher avrà pure mille difetti, ma parla un discreto italiano, e mi ha chiesto di inserire una sua foto su questo post... La trovate qua sotto, con le sue orecchie da pipistrello e una delle sue copertine preferite!
IL MIO SENSO DEL DOVERE ALLE SEI DEL MATTINO

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